Si guardano dall’alto,
le nuvole,
consapevoli della loro transitorietà.
Nessuna cerca di restare più a lungo,
né si aggrappa alla forma che il vento, l’attimo dopo, sta già dissolvendo.
In quel valzer magnetico
l’essere e il non-essere si sfiorano,
senza mai confondersi del tutto.
Ogni forma svanita lascia spazio al suo contrario,
e, in quel mutare silenzioso,
la certezza eraclitea
di non sentirsi mai due volte nello stesso cielo.
E così, fluttuando tra luce e ombra,
ci rivelano il mistero della bellezza:
una danza tra resa e rinascita,
una stretta che possiede e protegge,
e nell’infinito silenzio del cielo
tutto ciò che svanisce trova modo di rinascere.
Il valzer del divenire
In quel valzer magnetico l’essere e il non-essere si sfiorano, senza mai confondersi del tutto

