I grandi ideali politici sono da tempo arrivati al capolinea. E’ rimasto il vuoto, un non spazio pericoloso che si è riempito di apatica attesa. Un disorientamento annacquato da dipendenze virtuali. E noi, popolo risucchiato in questa fanghiglia, facciamo fatica a muoverci.
E in questo vuoto entrano di corsa masse di approfittatori, dittatori corrotti che con facilità raccolgono la corona dalle fogne. Si siedono sul trono e iniziano a levare quello che resta della nostra voce.
Allora via ad alzare ridicolmente il braccio teso a inneggiare il precedente dittatore, idioti impermeabili a qualsiasi nozione di responsabilità, protetti dai nuovi azzeccagarbugli.
E così in pochi anni la democrazia viene imbavagliata, frantumata ridotta ai minimi termini. Vengono asfaltate autostrade che coprono i nostri diritti e portano dritto verso i nuovi privilegi.
E noi immobili, stiamo a guardare inermi questo ribaltamento mentre ci sanzionano gli strumenti per poter protestare, dire la nostra, difendere il nostro vivere democratico.
E ricadiamo sulla poltrona e ci incolliamo allo schermo immergendoci nella ventesima puntata di una dodicesima stagione di un mondo che non è il nostro.
Il grande vuoto
Via ad alzare ridicolmente il braccio teso a inneggiare il precedente dittatore, idioti impermeabili a qualsiasi nozione di responsabilità, protetti dai nuovi azzeccagarbugli.