31.07.2020
Penultima serata (ma ultima per noi di SOund36), di questo interessantissimo Festival ospitato in una location di grande spessore quale Cascina Maria di Paderno d’Adda.
Gli ospiti di questa sera sono I Luf (i lupi in dialetto bresciano), che ci incantano con il loro folk-rock energico e coinvolgente, penalizzato certo dalle restrizioni Covid che impediscono al pubblico di partecipare alla festa ballando sulle note di Dario Canossi e soci.
La musica proposta ben si sposa con testi sempre impegnati ed attuali che raccontano, spesso, di montagna ma anche di spaccati di vita vissuta.
La serata intreccia brani tratti dall’ultimo album a canzoni meno recenti dove i presenti possono sfogare la loro voglia di tornare a vivere la normalità di questi eventi partecipando prestando le loro voci, accompagnando la band durante l’esecuzione dei pezzi.
Come dicevo prima, la partecipazione si limita a questo, anche se, pur seduti sulle sedie, posizionate a debita distanza le une dalle altre, molti si agitano, muovono, cercano di partecipare anche fisicamente alla baraonda mandata in scena dai cinque scalmanati sul palco. Seppure a formazione ridotta, la performance dei lupi, non conosce soste od incertezze, forti della lunga esperienza maturata negli anni.
Che sono venti, oramai, di soli Luf. Ma la loro musica rimane giovane, come lo spirito, lo spirito del branco. La filosofia del branco è un altro dei punti di forza del combo, ovvero il fatto di non lasciare mai nessuno indietro, di pensare a difendere prima i piu’ deboli (grazie alle numerosissime serate di beneficenza, alle quali mai si sottraggono), di rendere partecipi, come fossero essi tessi componenti della band, gli iscritti al fans club ufficiale.
Ma torniamo alla serata. Si snocciolano uno dietro l’altro i brani scelti per la scaletta odierna, alternando momenti di pura allegria ad altri dal significato piu’ riflessivo e profondo.
Il tutto in un’ atmosfera festante e gaudente, ma sempre con una particolare attenzione a ricordare come i rapporti umani, di qualunque natura essi siano, servano a rendere la vita di ognuno di noi densa di quelle soddisfazioni atte a rallegrarci l’anima prima di tutto il resto.
La chiosa finale non può che essere di ringraziamento per l’accoglienza e la grande disponibilit‡ che tutto lo staff del Festival ci ha riservato, nessuno escluso. Grazie quindi all’ Arci Pintupi.
A Matteo de Capitani, al Piazzo ed a tutti gli altri il nostro GRAZIE piu’ sentito ed un arrivederci alla prossima edizione.
Articolo e fotografie di Gigi Fratus
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