Out il il 13 marzo 2020 per Ribess Records, ‘Lescaux” è il nuovo CD di Houdini (Giuseppe) Righini. Sappiamo di lui che è di Rimini e che oltre a scrivere canzoni e suonare dal vivo si occupa di discipline artistico creative diverse come teatro, narrazione, giornalismo, recitazione, regia, performing art. Molti i grandi nomi della musica con cui ha condiviso il palco: Nada, Garbo, Diaframma, Bluvertigo, Tiromancino, Ministri, Marco Parente, e cosi via.
Il CD (nove tracce per oltre quarantacinque minuti di ascolto musicale) è stato interamente composto da Righini, mentre a Naddei (ricordate? ci siamo occupati di lui recentemente, in occasione dell’uscita del suo ultimo album, “Mostri”) è affidata la produzione artistica con gli arrangiamenti dei vari pezzi, le registrazioni, il missaggio e il mastering su nastro.
Naddei, e lo stesso Righini, insieme ad Alexa Invrea, Pieralberto Valli, Marco Pandolfini e Giacomo Toni, peraltro, sono anche gli esecutori ai vari strumenti delle canzoni dell’album. Il disco è di buona levatura e ci convince, ne più ne meno.
I suoni sintetici contribuiscono a creare atmosfere ed espressività musicali oggi molto in voga ma si mischiano con buon risultato a strumentazioni che di volta in volta conducono la musica di Righini verso lidi pop o più marcatamente rock.
È musica dei nostri giorni, quella di Houdini, di chiara impronta italiana, non banale e discretamente personale. L’utilizzo diffuso della melodia, poi, ci colpisce favorevolmente in quanto elemento che concorre a deterninare la gradevolezza dei diversi brani e una maggiore facilità di ascolto, circostanza, questa, che risalta particolarmente in brani come “Con le mani”, “Cristo Baal”, “Hikikomuri” e altri.
Houdini Righini – Lescaux
È musica dei nostri giorni, quella di Houdini, di chiara impronta italiana, non banale e discretamente personale