La nuova stagione Jazz del Teatro Ristori di Verona è iniziata giovedì 10 ottobre con un’artista che amo particolarmente e che più volte ho ascoltato e fotografato fin dall’inizio della sua carriera nel 2003, la pianista e compositrice giapponese Hiromi Uehara. A Verona ha portato il suo ultimo lavoro, il 12° album intitolato Sonicwonderland.Accompagnata da Adam O’ Farrill alla tromba, Hadrien Feraud al basso e Gene Coye alla batteria ha proposto un potente e irresistibile jazz funk, intramezzato da episodi di grande pianismo.La sua esibizione ha incantato gli ascoltatori coinvolgendo tutto il teatro in un modo inconfondibile che solo Hiromi può offrire.
Sonicwonderland è un’opera che testimonia la costante evoluzione e ricerca della talentuosa musicista celebre a livello internazionale e vincitrice di un Grammy.
Hiromi e il suo quartetto, chiamato per l’occasione “Hiromi’s Sonicwonder,” ci hanno incantato con i repentini ma delicati cambi stilistici e strumentali.
Sonicwonderland, il brano principale del nuovo album, inizia con un ritmo sintetizzato e si evolve in un’avventura di otto minuti, mescolando spazi aperti e improvvisazioni. Trial and Error e Go Go offrono tempi rapidi e groove funky, Polaris e Utopia mettono in mostra la grazia e la maestria di Hiromi al pianoforte acustico.Con Sonicwonderland, Hiromi ha creato un mondo sonoro in cui la parola “wonder” acquisisce significati molteplici. Attraverso questa musica, che è un inno alla sua continua evoluzione artistica la compositrice offre un messaggio personale e ricerca nuove ispirazioni.
La carriera di Hiromi ha attraversato una vasta gamma di stili musicali, dalla registrazione solista di Spectrumnel 2019 alla colonna sonora del film Blue Giant. Non bisogna dimenticare i due album live con Chick Corea, Duet del 2008, e Edmar Castaneda, Live in Montreal del 2017.