Ad un anno dalla chiusura di “Alaska Tour”, che ha toccato il punto più alto nell’ultima data proprio all’Alcatraz di Milano, la band di Perugia Fast Animals and Slow Kids è tornata sullo stesso palco, per presentare ad un caldissimo e trepidante pubblico milanese il suo ultimo lavoro: “Forse non è la felicità”.
Quest’ultimo album, uscito il 3 Febbraio di quest’anno, rappresenta il frutto di un rientro in studio dopo tre anni di concerti e di sold out. Come in “Alaska” a farla da padrone sono le strutture compatte e potenti dei pezzi che travolgono il pubblico, ma mentre quell’album, per loro stessa ammissione, “era pensato come un’unica lunghissima canzone” in quest’ultimo lavoro i pezzi assumono più autonomia, grazie anche ad una maggiore varietà data dalla contaminazione di stili diversi. Quello di ieri sera è stato un nuovo battesimo, reso evidente dal pubblico accorso numeroso ma anche dalle incursioni sul palco di band del calibro de “I Ministri” e “Zen Circus” perchè, si sa, il rock si nutre anche di riti e simbologie, che talvolta diventano l’essenza della musica stessa. Ed è così che mentre i Ministri hanno duettato in “territorial pissing” dei Nirvana, e gli Zen Circus hanno divertito e fatto riflettere con il loro pezzo più noto (“Andate tutti affanculo”) ad andare in scena è stata in realtà la definitiva consacrazione dei Fast Animals and slow kids, oggi una band riconoscibile e credibile del panorama musicale italiano.
Articolo e foto di Alessandro Ceci
