Quello di Enrico Intra è, per la musica italiana, un nome di sicuro prestigio. Noto e apprezzato a livello internazionale, pur avendo un bagaglio formativo ed esperienziale che si perde nei meandri della musica colta e del Jazz, Intra ha frequentato, come è testimoniato dalle sue numerosissime partecipazioni a progetti con altri musicisti, la canzone leggera e il pop. L’estrema versatilità di questo musicista, nato a Milano nel 1935, può essere facilmente arguita prendendo in considerazione l’elenco di alcune delle sue collaborazioni: Gerry Mulligan, Franco Cerri, Lee Konitz, Milton Jackson, Severino Gazzelloni, Pino Presti, Tullio De Piscopo, David Liebman, Caterina Caselli, Giuni Russo, Francesco Guccini, Tullio De Piscopo e numerosi altri. Le preziose qualità artistiche di Intra, soprattutto il suo eclettismo musicale, crediamo possano essere colte fin dal titolo e dalla copertina “spaziali” del suo ultimo disco.
Out il quattro di Novembre del 2019 per TASTE Rec, “Soundplanet”, questo il titolo del nuovo album di Enrico Intra, contiene dodici brani per circa quaranta minuti di musica immaginifica e densa di suggestioni. C’è un pò di tutto, in questo nuovo CD di Intra: il jazz sicuramente anche se costituisce solo uno degli elementi di un miscuglio musicale composito e magmatico di cui a pieno titolo fanno parte le sonorità elettroniche, il pop, alcune atmosfere jarrettiane, l’avanguardia musicale contemporanea. “Soundplanet” è a tutti gli effetti un album futurista nato dalla voglia di sperimentare e di dar luogo a contaminazioni di grande intensità espressiva, un album, peraltro, del tutto in sintonia con i convincimenti più intimi del pianista lombardo. Dichiara infatti Intra di aver scelto il Jazz perché è una musica senza confini che ti scava dentro e si improvvisa non per chiudersi in qualche trappola ma per esplorare le infinite potenzialità della musica.
Enrico Intra – Soundplanets
Dodici brani per circa quaranta minuti di musica immaginifica e densa di suggestioni