Interviste

Ellade Bandini, Intervista

Abbiamo incontrato Ellade Bandini, vero mito delle percussioni, per approfondire la sua conoscenza e la sua musica

L’annuale edizione del Pescara Jazz si è aperta l’8 luglio con l’esibizione del Modalità Trio, ovvero Nico Gori (clarinetto e sax), Massimo Moriconi (contrabbasso) ed Ellade Bandini (batteria). Freschi della pubblicazione del nuovo disco dal titolo M.E.N. per l’etichetta Encore Music Label, abbiamo incontrato un disponibilissimo Bandini, vero mito delle percussioni, al Porto Turistico di Pescara per realizzare questa intervista.

Ciao, Ellade. Iniziamo subito parlando di Modalità Trio: come nasce questo progetto che ti unisce a Nico Gori e Massimo Moriconi?
Ho conosciuto Nico Gori credo nel 1994 per caso durante una tornée con Anna Oxa. Con Massimo, invece, ci conosciamo da quando ho iniziato a fare i dischi con Mina nel 1982 circa. Ci siamo incontrati a Lugano e da allora abbiamo realizzato diversi album insieme. Ricordo anche che abbiamo fatto un tour di Fabio Concato. Diversi anni dopo ci siamo rivisti tutti e tre per stare insieme come amici e per suonare delle cose che fanno parte del nostro passato. Per noi la musica deve emozionare, anziché impressionare.

Se dovessi definire M.E.N. con un solo aggettivo quale useresti e perchè?
Amichevole, perché nato in profonda amicizia. E’ un disco dove ci sono momenti in cui si poteva liberamente improvvisare su giri armonici e melodie dettate da Nico, senza dover sottostare ai dettami di nessuno.

So che hai una tribute band dedicata al grande Fabrizio De André, chiamata Mille Anni Ancora: quanto manca una figura come la sua nel panorama musicale italiano contemporaneo?
Ho iniziato con Fabrizio casualmente, non avevo mai seguito più di tanto la canzone d’autore. Per comprendere le persone e il loro valore per uno come me distante dal suo concetto di musica non è stato facile. L’ho conosciuto quando mi capitò di fare la tornée di Creuza de mä e lì ho capito la grandezza di questo artista. Soprattutto il fatto che ha sempre scritto cose che sono esattamente il contrario di quello che era. Sotto mentite spoglie nascondeva un’anima diversa da quella che si sentiva dire in giro. Si sa del carattere difficile di Fabrizio, tant’è che non so se oggi avrei la forza fisica per accompagnarlo altri quattordici anni, perché era uno stress continuo. Però ha lasciato questa grande eredità e dobbiamo essergliene grati.

Che ricordi hai del periodo con i The Pleasure Machine?
Ares Tavolazzi ed io venivamo da un gruppo chiamato gli Avengers. Eravamo la band di Carmen Villani, una cantante bravissima e bellissima, con cui ci esibivamo tra il 1965 e il 1966. Incontrai Vince Tempera quando Ares andò militare. Tornato dalla leva, abbiamo formato un trio, dopo esserci fatti le ossa in giro tra orchestre da ballo e provini. Inizialmente abbiamo cambiato diversi nomi come La Macchina A Vapore, poi La Macchina Del Piacere e infine The Pleasure Machine.

Vi siete ritrovati con Tempera e Tavolazzi negli Actarus. Vuoi raccontarci come siete diventati i fautori delle musiche immortali del cartone animato Ufo Robot Goldrake?
Dopo che Ares entrò negli Area, ci chiamarono a vedere negli studi della Fonit Cetra a Milano questi cartoni animati giapponesi e penso fummo i primi in Europa a guardarli. Ci chiesero se eravamo disposti a realizzarne la musica e noi accettammo di buon grado.

Una delle partecipazioni più significative della tua carriera è quella nel disco Terra In Bocca de I Giganti: come avvenne questo sodalizio?
Con I Giganti avevamo inciso già un paio di brani e, in verità, eravamo diventati il gruppo che li accompagnava in giro: loro cantavano e noi suonavamo. Quando Mino Di Martino iniziò a comporre le musiche per questo nuovo album, siamo andati in sala di registrazione e ci siamo chiusi in studio per due settimane. Quando a qualcuno veniva un’idea, ci si svegliava tutti di notte e sperimentavamo nuove sonorità. Forse è stata la cosa più bella ed importante che ho fatto nella mia carriera, tenendo conto anche della tematica molto forte ed attuale che era il perno di Terra In Bocca.

Pescara Jazz
Ellade Bandini
Stefano Celiberti
Encore Music Label

About the author

Giovanni Panebianco

error: Sorry!! This Content is Protected !!

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Con questo sito acconsenti all’uso dei cookie, necessari per una migliore navigazione. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai su https://www.sound36.com/cookie-policy/

Chiudi