Sound&Vision

Diodato @ Teatro Toniolo

Scritto da Valeria Bissacco

Un concerto sublime che possiamo definire come un’opera teatrale totale

Dopo il grande successo dei concerti estivi, Diodato per la prima volta affronta una tournée nei teatri, toccando alcuni dei più suggestivi luoghi d’Italia con una serie di date quasi tutte già sold out.
Quello di stasera al Toniolo di Mestre è stato un evento davvero ricco di emozione perché il cantautore è riuscito, con l’eleganza e la raffinatezza che lo distinguono e con l’appoggio degli ottimi musicisti con lui sul palco, a permeare di musica  splendente l’intero teatro e, grazie anche alla sapiente regia di Filippo Ferraresi e alle particolarissime luci di Andrea Amodei, a rendere davvero magica  l’atmosfera e a creare un rapporto sempre più intimo e speciale con il pubblico.
“Un atto di rivoluzione”, il  nuovo singolo pubblicato in concomitanza con l’avvio del tour, è il brano che ha aperto il concerto ed è apparso subito come un vero e proprio manifesto del suo essere musicista ma soprattutto uomo contemporaneo: le distanze si accorciano, il confronto con l’altro si fa esigenza, il desiderio di condivisione e la capacità di emozionarsi per le cose semplici e naturali sfociano in una vibrante empatia che viene a crearsi tra i musicisti e il pubblico. A dispetto di quello che accade “fuori”.
Sul palco con Diodato la band fedele e affiatata di grandi professionisti, a cominciare da Rodrigo D’Erasmo che con il suo violino, l’arpa elettrica e le percussioni, dà come sempre il suo tocco sublime ad alcuni dei momenti più intensi dello spettacolo mentre Simona Norato si muove con grande versatilità fra tastiere, percussioni, chitarra elettrica, creando un tappeto sonoro ricco e complesso, impreziosito anche dal cori. 
Al basso, in una sostituzione dell’ultimo minuto di Gabriele Lazzarotti bloccato dalla cancellazione del treno, l’ottimo Orazio Nicoletti  giunto in corsa da Milano che con Alessandro Comisso alla batteria ha costituito l’impeccabile tappeto ritmico, mentre Lorenzo Di Blasi al pianoforte dà un’impronta preziosa alle melodie dei brani e Andrea Bianchi alle chitarre elettriche e acustiche apporta invece un’energia dinamica e vitale, restituendo grande pathos musicale.
L’alchimia tra i musicisti è palpabile, e al centro della scena, in perfetta armonia con la band, Diodato al microfono e alla chitarra (ma non in tutti i brani) si muove quasi sempre in controluce in una danza sinuosa sui brani più lenti ,per sciogliersi poi  nell’assecondare il ritmo di quelli più vivaci, con evidente padronanza scenica e grande sensibilità interpretativa. La sua voce morbida accarezza i testi di una bellezza essenziale, poetica, alcune volte permeati anche di realismo più crudo, in un susseguirsi di brani che spesso sorprendono l’ascoltatore e lo coinvolgono totalmente. Il pubblico attento all’inizio canta sottovoce con Diodato per non sovrastare tanta delicata magia, ma via via si fa sempre più partecipe e nei brani più famosi si lascia trasportate in un canto liberatorio sull’onda dell’energia che giunge dal palco.
Il concerto di un’ora e quarantacinque minuti  infatti è splendidamente calibrato tra brani intensi ed emozionanti ed altri sottilmente quasi ironici che si alternano in modo fluido e naturale per un totale di 23 canzoni, alcune riarrangiate rispetto ad altre esibizioni live precedenti e alle incisioni su disco, e termina con la hit dell’estate appena trascorsa, “Molto amore” che è un augurio ed un invito al bene universale e l’immancabile “Che vita meravigliosa” che fa danzare il pubblico sottopalco in un mare di sorrisi, abbracci, mani alzate e buone energie.
La scaletta è preziosa: vi sono brani eseguiti raramente dal vivo e canzoni più note, quelle premiate e molto amate come “La mia terra” e le hit sanremesi, un’esecuzione di “Babilonia” solo chitarra e voce che lascia letteralmente senza fiato ed altre deliziose “chicce” che qui non sveliamo per non guastare la sorpresa al pubblico che sarà presente alle prossime date del tour (ci sono davvero ancora pochissimi posti a disposizione!), iniziato da pochi giorni e che proseguirà nei più bei teatri italiani fino alla fine di novembre.
Un concerto sublime che possiamo definire come un’opera teatrale totale, molto coinvolgente, il cui artista protagonista appare quasi sempre inondato di luce dal fondo, quasi a dimostrare che è tutto l’insieme a fare lo spettacolo, pubblico compreso. Un’occasione davvero imperdibile per chi ama la musica italiana di qualità e la bellezza di un cantautore della nuova generazione che si merita tutto l’affetto del pubblico che, come si vede anche in questi concerti, lo circonda.

Diodato
Teatro Toniolo,  
Mestre (VE)
05.10.2024

Il tour Diodato nei Teatri  è prodotto e organizzato da Magellano Concerti.
Si ringraziano per la disponibilità e la gentilezza Fiabamusic e Magellano Concerti.

 

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About the author

Valeria Bissacco

Sono nata sotto il segno dei Pesci, sono diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, vivo in Veneto e mi occupo di fotografia per passione praticamente da sempre. Amo la musica italiana e da quando avevo 12 anni seguo i concerti dei miei artisti preferiti e li fotografo, unendo così le mie due più grandi passioni. Pratico Arti Marziali (la mia terza passione), insegno Karate ai bambini e alle persone con disabilità, mettendomi in gioco ogni giorno sul tatami come nella vita. Il mio bisogno di nutrirmi di bellezza mi porta spesso in giro per l’Italia e l’Europa a visitare musei, assistere a concerti, eventi, esposizioni d’arte o semplicemente (da vera pesciolina) su una spiaggia solitaria in Grecia ad ammirare e respirare il mare.

Per ZONA Editore ho curato l’inserto fotografico del libro: Francesco Baccini, ti presto un po’ di questa vita, e ho pubblicato una raccolta di racconti che prendono spunto dalle canzoni della mia vita: Margherita, Alice e le altre.
Ho esposto le mie foto a Milano, Treviso e Castelfranco Veneto.
Alcune mie immagini compaiono all’interno della copertina di album di Francesco De Gregori, nel dvd di Dalla e De Gregori Work in progress, e nei dischi di altri musicisti emergenti.
Mie foto di De Gregori sono inoltre in copertina di una storia della canzone di De Gregori a cura di Enrico Deregibus e all’interno di altre pubblicazioni a carattere musicale.

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