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Dieci anni di Borgate dal Vivo

Scritto da Red

Diodato e Stefano Bollani inaugurano la nuova edizione di un festival in crescita e fedele al proprio spirito. Dal 27 giugno al 31 agosto un cartellone di spettacoli tra Torino e Cuneo

Dieci anni sono un anniversario importante. Lo sono ancora di più se a celebrarlo è un festival nato in luoghi piccoli, a volte difficili da raggiungere, ma che in quei luoghi ha sempre creduto e continua a sostenerli, nella convinzione che ogni spazio abbia un cuore abbastanza grande da ospitare una storia o una canzone. Borgate dal Vivo, nato nel 2016 come festival letterario in Val di Susa, raggiunge la sua decima edizione e torna a inscenare la bellezza lontano dai grandi centri urbani.

 

I numeri del festival

Diciannove comuni e altrettanti spazi coinvolti, due province, Torino e Cuneo, oltre trenta eventi e un centinaio di artisti in scena nel corso di due mesi, dal 27 giugno al 31 agosto. Sono i numeri di un festival che è nato dedicandosi soprattutto alle presentazioni di libri, e che nel 2025 per la prima volta annuncia un cartellone a prevalenza musicale, senza però rinunciare al teatro o al circo contemporaneo, sempre alla ricerca di un pubblico trasversale, da quello delle famiglie con eventi dedicati in orario pomeridiano agli appassionati dei grandi nomi di rilievo nazionale e internazionale. Proprio la scelta, negli anni, di modificare i contenuti artistici verso proposte capaci di attirare un pubblico più vasto è andata di pari passo con la capacità di scoprire e valorizzare gli spazi, architettonici e naturali, offerti dal territorio e predisposti a fare da cornice agli spettacoli. Il lavoro quindi è duplice: consolidare l’offerta artistica e culturale in spazi dove è storicamente ridotta perché lontani dai grandi centri urbani, senza attuare operazioni invasive sui territori ma anzi scegliendo le nicchie più adatte a ogni proposta, anche in base alla capienza. 

I luoghi del festival

Per il terzo anno consecutivo Borgate dal Vivo inaugurerà il suo cartellone nell’arena romana di Susa, piccolo anfiteatro parte della straordinaria storia della città, antichissimo avamposto montano e successivamente tappa ineludibile lungo un confine spesso mutevole e conteso. La chiusura si sposterà invece verso la bassa valle, nella grande area del Parco Robinson di Almese, spazio versatile, comodo e accogliente, dove anche spettacoli tecnicamente complessi possono essere gestiti con la massima professionalità e soddisfazione del pubblico. 

Dopo alcuni anni di assenza, il festival tornerà anche all’arena delle Alpi di Venaus, area dalla collocazione suggestiva e, ancora una volta, di grande capienza, a dimostrazione della lungimiranza di un territorio che riconosce la capacità di attrattiva degli spettacoli dal vivo, con conseguente ricaduta turistica. 

Un capitolo a parte merita il Forte di Exilles, dove Revejo cura dal 2022 la direzione artistica degli spettacoli. L’architettura imponente che campeggia sui viaggiatori in transito nella valle, i secoli di storia che conducono in visita turisti italiani e stranieri sono già motivi sufficienti per renderlo uno degli elementi più importanti della Valle di Susa. La sua conformazione, con il grande cortile interno circondato da arcate, lo rende tuttavia anche una suggestiva cornice per ospitare spettacoli dal vivo, costituendo inoltre uno degli spazi con maggiore capienza di tutta la zona. 

Scavalcando il confine provinciale, altrettanto grande è l’ex caserma Musso di Saluzzo, spazio di valore storico e architettonico che, persa la sua valenza militare, è stato riconvertito all’accoglienza del pubblico tramite le differenti attività che ospita. Menzione speciale, infine, per i 1800 metri di Chesal, località sciistica sopra Bardonecchia, straordinario affaccio sull’arco alpino e ormai sede abituale di un concerto pomeridiano raggiungibile solo a piedi o con la seggiovia. 

Ma Borgate dal Vivo resta fedele anche alla sua anima originale, agli spazi più piccoli e raccolti, e attraversa i comuni del torinese e cuneese cercando gli angoli adatti a valorizzare le proposte artistiche più suggestive, dalle piazze storiche come Avigliana alle piccole arene come a Rivalta di Torino, dai borghi pedemontani come Crissolo a quelli dell’Alta Langa come Bergolo, fino a delicati angoli naturali come accade a Sant’Ambrogio di Torino. 

 

I nomi del festival

Un cartellone non è tale senza i nomi degli ospiti, da quelli di richiamo a quelli per intenditori. Borgate dal Vivo ha incrementato, anno dopo anno, il livello degli ospiti proprio grazie alla combinazione unica tra i paesaggi e le nicchie in cui propone agli artisti di esibirsi. Inaugura quindi la decima edizione con due artisti amatissimi, Stefano Bollani e Diodato, che riempiranno l’arena di Susa nell’ultimo fine settimana di giugno: un pianoforte che sembra parlare grazie alla sensibilità di chi lo suona, e una delle voci e delle scritture più indimenticabili attualmente sulla scena cantautorale italiana.

Specularmente, la chiusura del festival si affida all’impegno sociale in musica portato avanti da trent’anni dai napoletani 99 Posse, e alla sofisticata capacità di sonorizzazione dei Calibro 35, formazione il cui immaginario sonoro si è dimostrato capace di conquistare il mondo. 

Tra i due estremi del calendario compaiono poi il ritorno di Raphael Gualazzi, già esibitosi due anni fa a Exilles e questa volta ospite a Venaus, le riflessioni di Massimo Recalcati a Saluzzo e il cuore coraggioso di Ascanio Celestini a Bergolo, ancora nel cuneese. Si torna invece in provincia di Torino con l’ironia amara di Andrea Pennacchi e del suo alter ego Pojana, il jazz di Sergio Cammariere e le selezioni musicali del dj set affidato a Boosta, ma anche il pianoforte misto all’elettronica di Dardust, tutti in scena al Forte di Exilles. Il panorama di Chesal sarà quest’anno inondato dalla voce appassionata di Malika Ayane

Con particolare orgoglio, Borgate dal Vivo annuncia poi gli ospiti stranieri, presenza minoritaria ma consolidatasi anno dopo anno. Il 2025 porterà Joachim Cooder, figlio del celebre chitarrista statunitense Ry Cooder, in un concerto a Rivalta di Torino che coinvolgerà anche il talento romano Adriano Viterbini. A Trana giungerà invece il progetto The North Wind, che unisce Michel Balatti e Tom Stearn, già membri dei Birkin Tree, al violinista Tola Custy, intorno al comune denominatore della musica irlandese. Insieme a Stefano Bollani, inoltre, si esibirà Trilok Gurtu, maestro delle percussioni e pioniere della world music, noto per la sua capacità di fondere musica classica indiana, jazz, funk occidentale, musica africana e brasiliana. 

 

Progetti paralleli, tra ritorni e novità: Borgate in Cammino e Generazione Borgate

Il progetto Borgate in Cammino, avviato nel 2024, si consolida e amplia l’offerta. Nell’estate 2025 saranno sei le camminate che si snoderanno lungo i sentieri della Val di Susa, in cui gli escursionisti saranno accompagnati da una guida naturalistica, che permetterà di scoprire le caratteristiche del percorso, e da un artista che, a tappe, svilupperà uno spettacolo o una narrazione su tematiche naturalistiche o storiche riconducibili ai territori attraversati e alla filosofia del camminare. È il caso del cantautore Orlando Manfredi e del suo spettacolo “Indigeno Francigeno”, ideato a partire dall’antica rotta di pellegrinaggio della Via Francigena, che attraversa anche la Val di Susa; dell’attore Massimo Barbero, che seguirà “Il testamento dell’ortolano” tra San Giorio e Villarfocchiardo; o dell’attore e performer Alberto Barbi che racconterà del “Re delle Alpi” a Bardonecchia. Ogni camminata si concluderà in corrispondenza di uno degli spettacoli del festival, per offrire ai partecipanti una scoperta a tutto tondo delle possibilità offerte dal territorio. Altri appuntamenti sono previsti nella prima parte dell’autunno, a festival concluso, nell’ottica di dare una continuità a un progetto che può proseguire agevolmente anche in primavera, e che corrisponde all’obiettivo di incentivare un turismo responsabile e rispettoso dell’ambiente. 

La novità del 2025 è invece “GeneraZione Borgate”, una programmazione dedicata ad artisti con meno di 35 anni sostenuta dal bando Siae “Per chi crea”. Quattro cantautrici (Erica Mou, Anna Castiglia, Caterina Cropelli e Irene Buselli) saranno protagoniste di inediti concerti il cui il rispettivo repertorio sarà riarrangiato per essere affiancato da altrettanti ensemble d’archi, con un risultato artistico comune ma del tutto nuovo nel percorso delle rispettive carriere.

 

Studi, riconoscimenti e collaborazioni: Borgate dal Vivo nel resto dell’anno

Il percorso di un festival non si esaurisce nelle date in cui gli spettacoli vanno in scena. Per questo Borgate dal Vivo collabora lungo l’intero arco annuale per consolidare e migliorare il suo impatto sul territorio, e crede profondamente nella crescita che deriva dalla collaborazione con realtà di ambiti differenti. 

Il 2025 ha portato al festival il riconoscimento Eco Certified Events di Legambiente, che per la prima volta certifica l’impegno e lo sforzo organizzativo per ridurre l’impatto ambientale e incrementare la sostenibilità economica e sociale di Borgate dal Vivo. 

Prosegue invece la collaborazione, avviata nel 2024, con Fondazione Santagata, che per il secondo anno consecutivo porterà a termine uno studio di impatto economico e sociale per valutare le ricadute del festival sul territorio, dimostrando così il valore aggiunto che il lavoro culturale e gli spettacoli dal vivo offrono agli spazi in cui operano.

Si rinnova inoltre la collaborazione di lunga data con Fondazione Time2 sulle tematiche dell’accessibilità e inclusione. L’attenzione sarà rivolta in particolare alla comunicazione, inserendo per ogni evento informazioni fondamentali al fine di permettere una fruizione degli eventi senza ostacoli a tutti i pubblici. Sempre su questo aspetto, è stata avviata inoltre una collaborazione con Soundset Aps e Indiependence, che promuove l’accessibilità dei luoghi e dei contenuti della cultura e che lavorerà per rendere accessibili alcuni degli spettacoli.

 

Un festival sempre più inclusivo

L’accessibilità degli spazi è uno dei passaggi di un percorso composto da elementi diversi, ciascuno dei quali può, se non considerato, rappresentare un ostacolo per le persone con disabilità. Per l’edizione 2025, Borgate dal Vivo ha scelto di lavorare in collaborazione con Soundset Aps e Indiependence per due degli spettacoli in cartellone, al fine di sperimentare alcune strategie verso l’eliminazione di alcune barriere. Sono stati quindi individuati due spettacoli, il concerto di Anna Castiglia a Venaus il 4 luglio e il monologo teatrale “Non si mangia”, interpretato da Dario Benedetto a Rivalta di Torino il 13 luglio, su cui intervenire su due diversi ambiti.

Tra gli interventi, per quanto riguarda l’accessibilità dei contenuti artistici, sarà inserita la traduzione degli stessi in LIS (Lingua dei Segni Italiana) e la sopratitolazione di tutte le canzoni e delle presentazioni. Le persone con apparecchi acustici, impianti cocleari o ipoacusiche non portatrici di protesi, avranno a disposizione gratuitamente, con prenotazione fino ad esaurimento disponibilità, cuffie wireless direttamente connesse alla sorgente sonora. A completamento di tali risorse, saranno inoltre distribuiti al pubblico palloncini di medio-grande formato per amplificare la percezione delle vibrazioni musicali attraverso il corpo.

In entrambi gli spazi saranno presenti volontari dedicati all’accoglienza e assistenza di persone sorde, cieche e con disabilità motoria. Gli spazi e il programma saranno consultabili in audiodescrizione attraverso qr code distribuiti in loco, e la stessa tecnica sarà utilizzata per accedere al menù del bar, in forma compatibile con la sintesi vocale. Sarà inoltre presente in accoglienza un volontario dedicato alla mediazione in LIS. Tali strategie vengono attuate anche grazie alla rete costruita nel corso degli anni da Soundset Aps e Indiependence, all’interno della quale il contributo di APIC (Associazione Portatori Impianto Cocleare) e LISten Aps risulta fondamentale.

 

La grafica del festival: una nuova forma di coinvolgimento

La linea grafica di Borgate dal Vivo 2025 non è stata ideata da uno studio di professionisti: tramite un accordo con lo Ied, Istituto Europeo di Design, è stato proposto agli allievi dei corsi di Graphic Design e Illustrazione un percorso, sotto forma di concorso di idee, finalizzato all’ideazione della grafica per la decima edizione del festival. Lavorando con un approccio professionale e altresì integrato nel percorso formativo, gli allievi che hanno scelto di aderire hanno sviluppato le rispettive proposte, tra le quali è stata selezionata quella più apprezzata dall’organizzazione. L’allievo vincitore, Zaccaria Pisciotta, ha poi elaborato le differenti declinazioni grafiche necessarie alla comunicazione del festival. 

 

Il festival nei commenti

«Diventa ogni anno più difficile dire di no ad artisti, nuovi comuni, enti e associazioni. E infatti il nostro segreto è che non diciamo mai di no. In questo modo il festival cresce, si consolida sul territorio, abbraccia nuovi comuni. Non è sempre facile. Organizzare un festival di questa durata e di queste dimensioni occupa un team di lavoro ininterrottamente per mesi, senza dimenticare le stagioni teatrali e tutti gli altri progetti di Revejo. Ma poi, a un certo punto, il festival inizia e le ansie, le scadenze, le rincorse dei lunghi mesi di organizzazione lasciano il posto alla bellezza. Il pubblico arriva, si accendono i fari, si alzano i volumi e iniziamo a fare quello che davvero tutti noi amiamo: ascoltare e raccontare le storie di tutti i nostri grandi artisti. Che poi sono le nostre storie, le vostre storie, le storie della terra che ci ospita. Dieci anni di storie e di bellezza. Questo rappresenta, per noi, la decima edizione di Borgate dal Vivo.» – Alberto Milesi, direttore artistico di Borgate dal Vivo

 

«Dieci anni di Borgate dal Vivo sono un traguardo molto importante per Revejo e per tutti i territori attraversati dal Festival. Quella che nel 2015 sembrava una scommessa un po’ azzardata, oggi per la Valle di Susa è una realtà consolidata, un palinsesto straordinario che unisce spettacolo dal vivo e luoghi affascinanti, ma spesso poco conosciuti, in un mix unico di opportunità da offrire a residenti e turisti. Questa decima edizione ci proietta verso un futuro di radicamento che mira a fare della cultura, non solo quella dello spettacolo, uno dei principali assi di crescita territoriale della nostra Valle attorno al quale aggregare comunità, storie e patrimonio materiale e immateriale. È in questo contesto che Borgate dal Vivo acquisisce a tutti gli effetti il ruolo di un vero e proprio driver di sviluppo capace di guidare un processo di cambiamento sociale, valoriale ed economico e di guardare al futuro con consapevolezza e rinnovata speranza. La strada è ormai tracciata, non resta che mettersi in cammino forti di dieci anni di esperienza che ci hanno visto crescere insieme.» Andrea Archinà, sindaco di Avigliana e vice presidente e assessore alla cultura dell’Unione Montana Valle Susa. 

 

«La cultura che si fa territorio è anche quella che si interroga sulle diseguaglianze di accesso alle opportunità culturali. Per questo siamo contenti di rinnovare la collaborazione con Borgate dal Vivo: un festival che porta la bellezza nei luoghi meno scontati, e che ha scelto di farlo con un’attenzione crescente all’accessibilità e all’inclusione. Rendere la cultura davvero accessibile a tutte le persone, con o senza disabilità, significa progettare i dettagli, dal linguaggio ad ogni aspetto della logistica. Nella Convenzione Onu per i Diritti delle Persone con Disabilità non è un caso che si parli di progettazione universale e di percorsi che rendano i contesti capaci di essere fruibili e sostenibili per qualunque caratteristica fisica, sensoriale o cognitiva. È una sfida, perché siamo ancora poco abituati a pensare in questi termini e perché i fondi dedicati alla cultura non includono questo approccio. Per questo il lavoro con Borgate dal Vivo può essere stimolante e fare da apripista.» – Samuele Pigoni, segretario generale di Fondazione Time2

 

«Borgate dal Vivo rappresenta un’importante esperienza nel panorama italiano dei festival, non solo per la qualità delle proposte culturali che ogni anno riesce a rinnovare e ampliare, ma anche per la sua natura itinerante, che valorizza borghi e spazi spesso dimenticati, restituendo loro una centralità viva e partecipata. È un esempio virtuoso di come la cultura possa essere motore di sviluppo, aggregazione e bellezza diffusa. La scelta di accompagnare l’attività artistica con un attento studio di impatto economico e sociale dimostra la visione strategica di questo festival, che guarda al futuro non solo con passione, ma con metodo.» – Francesco Maria Perrotta, presidente di Italiafestival 

 

«Il caso di Borgate dal Vivo è emblematico di come un festival possa generare valore ben oltre il palco. Nel ciclo di webinar “Festival megafoni di buone pratiche”, che ho avuto l’onore di curare per Italiafestival, abbiamo ospitato Alberto Milesi, direttore e project manager di Borgate dal Vivo, e Giacomo Vasumi della Fondazione Santagata, per raccontare l’approccio innovativo del festival nella misurazione dell’impatto economico e sociale sul territorio. Non si tratta solo di cultura, ma di attivazione di economie locali, di turismo sostenibile, di coesione sociale. I dati raccolti e analizzati dimostrano quanto un festival, se ben progettato, possa generare occupazione, incentivare la spesa nei territori e offrire nuove prospettive a comunità che spesso si sentono ai margini. E tutto questo con una forte attenzione alla sostenibilità ambientale e all’inclusività. Borgate dal Vivo dimostra che fare cultura significa anche fare sistema, fare impresa, fare futuro.» – Luigi Colella, green event manager di Italiafestival

 

«Ancora una volta, a geometrie ed impegni variabili, Occit’amo Festival e Borgate dal Vivo si incontrano e camminano insieme. Abbiamo percorso le vallate, raggiunto vette, acceso piazze, sempre con la medesima filosofia, sempre con la voglia di costruire un’offerta culturale capace di valorizzare aree interne, identità forti, percorsi sostenibili. Oggi a BdV va il mio augurio per una nuova ed intensa stagione di spettacoli e di notti stellate.» – Alberto Dellacroce, coordinatore Fondazione Amleto Bertoni

 

«Siamo lieti di accompagnare Revejo nella presentazione della ricerca di impatto condotta sul festival Borgate dal Vivo, svolta nel 2024. Analizzare gli effetti generati da un’iniziativa culturale così radicata nei territori montani ci permette di coglierne il valore sociale, culturale ed economico, contribuendo a rafforzare il dialogo tra cultura e sviluppo locale. Per Fondazione Santagata ha rappresentato un’occasione preziosa per osservare come la cultura possa attivare dinamiche di rigenerazione e coesione nei territori montani, offrendo nuovi strumenti per leggerne il cambiamento.» – Paola Borrione, presidente Fondazione Santagata


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