Ciao Davide e benvenuto su SOund36. Fin da subito hai conquistato pubblico e critica con il tuo stile musicale: quali sono le esperienze più significative che hanno caratterizzato il tuo percorso, in quale periodo della tua vita e perchè?
Ciao e grazie a tutti voi, è un onore per me. Diverse sono le esperienze che hanno fortemente condizionato il mio stile musicale: gli studi classici in conservatorio e quelli di pianoforte e composizione moderna col M° Walter Savelli (storico pianista di Claudio Baglioni), le masterclass di perfezionamento in musica applicata alle immagini col M° Franco Piersanti e il M° Hans Zimmer, i 15 anni di sodalizio col regista Daniele Bonfiglio per il quale ho realizzato tutte le colonne sonore dei suoi film.
Time of Light è il tuo nuovo album: quattordici brani divisi in sette tracce per pianoforte e orchestra sinfonica (la F.A.M.E.’S. Macedonian Radio Symphonic Orchestra), quattro per pianoforte solo, due per pianoforte, orchestra e voce e una per pianoforte e voce. Come nasce?
Nasce dall’idea di realizzare un disco con quattordici “mondi” sonori diversi. Dico spesso che ho dovuto dare necessariamente un titolo ad ogni brano ma che ognuno di noi può anche fare a meno di leggerne la tracklist per non esserne condizionato e potersi lasciare trasportare dall’emozione unica e personale che ogni pezzo suscita all’ascolto.
Quali modelli ti hanno ispirato nella stesura di questo lavoro?
Di sicuro i miei compositori preferiti: John Williams, Hans Zimmer, Danny Elfman, Charlie Chaplin, Michael Giacchino, Ennio Morricone, Paolo Buonvino, Andrea Guerra, Thomas Newman, Claudio Baglioni.
C’è un disco che ascolti maggiormente e che ti ispira più di altri?
Direi di no in quanto sono un grande divoratore di musica per immagini e vado alla scoperta di nuovi compositori ogni giorno perché non si finisce mai d’imparare.
Quant’è importante al giorno d’oggi una comprensione della musica che sia analitica e al tempo stesso emozionale?
A mio avviso per un compositore le due cose sono imprescindibili. Lo studio tecnico della musica in tutte le sue forme dà al compositore la possibilità di esprimersi al massimo del suo talento. Ovviamente la scintilla che fa scattare un tema geniale è un dono divino che va al di là di ogni studio fatto.
Quali sono per te gli elementi decisivi della tua cultura da pianista?
Sicuramente l’essere riuscito in qualche modo a far incontrare la musica classica con la musica e le armonie moderne.
Da sempre appassionato del mondo moderno ma provenendo dal classico ho cercato di ottimizzare questo connubio che per tanti rappresenta un ostacolo.
Ti è mai successo di scoprire nuovi aspetti di una composizione durante un concerto?
Assolutamente si. Dirigo la sede di Palermo del famoso Laboratorio Musicale Walter Savelli (LMWS) di Maurizio Tomberli e in tanti anni di didattica ciò che ho detto spesso ai miei allievi è: “Un concerto vale più di mille lezioni”
Lascio a te il compito di chiudere questa intervista con un pensiero rivolto ai nostri lettori.
Fate studiare musica ai vostri figli. Perchè chi fa musica non rimarrà mai da solo!