Un pacchetto di carta grezza sigillato con la ceralacca, su cui è ben visibile un drago che si morde la coda. Scartato con cura il pacchetto, per non rovinare il sigillo, appare la copertina di Tales From The Brave Lands.
Una sorta di antica mappa del nord-est italiano in cui si evidenziano luoghi e simboli, che fanno da preludio inequivocabile ad un viaggio tra i racconti e le leggende di quelle zone. Elegante e misterioso, è così, dunque, che si presenta il quarto album dei Corte di Lunas band friulana, Renessance Celtic Folk Rock.
Una definizione musicale interessante che non fa che richiamare alla mente l’essenza stessa dell’atavico simbolo sul sigillo: un eterno ciclo di morte e rigenerazione. Alla tradizione celtica si fondono, infatti, sonorità medievali e rinascimentali, che si contaminano e si sublimano con quelle prettamente rock. Un lavoro di ricerca importante che ha modificato e arricchito la line-up della band con l’ingresso del flauto traverso e della ghironda. La copertina, realizzata da Giulia Nasini, ci indica i luoghi e i personaggi che incontreremo lungo il nostro viaggio.
Uno di questi è la bellissima Cividale del Friuli, di cui i Corte di Lunas, in The Devil’s Bridge, ricordano la leggenda del ponte che congiunge le due sponde del Natisone. Una leggenda che vede protagonista il diavolo stesso, che in cambio della prima anima che l’avrebbe attraversato, l’avrebbe realizzato. Dopo una notte terribile di tempesta e di urla sinistre, un’alba serena regalò alla comunità la visione del ponte. Il diavolo, che aspettava al centro di esso la sua anima, venne beffato, prima dal fatto che ad attraversare per primo il ponte fu un cagnolino e subito dopo, quando adirato decise di farlo crollare, fu costretto a desistere perché era stato già benedetto.
Il Tales From The Brave Lands si dipana raccontando altre storie, che consentono all’ascoltatore di realizzare un viaggio nella memoria e nella cultura di una delle regioni più belle d’Italia. Tra gli album più belli di questo tormentato 2020.