Il tradizionale concerto di Capodanno che si celebra al Circo Massimo è stato un successo anche quest’anno. Preceduto da un mare di polemiche per l’esclusione di un trapper romano che ha poi portato il forfait degli altri colleghi previsti nella kermesse, si è dovuto correre immediatamente ai ripari e non è stata un’operazione veloce ed agevole.
Subito ha aderito l’Orchestraccia e lo storico gruppo prog degli anni 70, PFM, ma serviva comunque un grosso nome per chiudere il cerchio.
Dal cilindro è uscito il nome mitico di Boy George che con i suoi Culture Club hanno dato lustro e vigore alla festa romana che chiude il vecchio anno ed accoglie il nuovo. E festa è stata! Subito ha iniziato il comico ed attore Andrea Rivera, che con i suoi giochi di parole composti con i grandi nomi della musica italiana ha subito donato un sorriso al pubblico che velocemente ha riempito la storica location romana. A seguire il gruppo romano dell’Orchestraccia che ha eseguito la sua musica con la solita veracità e schiettezza unita ad una grande bravura artistica ha riscaldato i cuori dei romani.
Poi è stato il turno della PFM acronimo della Premiata Forneria Marconi, il cui nome è garanzia di enorme qualità e successo.
Alla guida del fondatore storico Franz di Cioccio, la storica band prog-rock italiana ha eseguito i più bei brani della loro carriera con le cover le di Fabrizio De André, da “Bocca di Rosa” a “Il pescatore”, ed i loro grandi successi come la sempre bellissima “Impressioni di settembre”.
Tra le varie esibizioni il pubblico ha assistito anche alle esibizioni della Nazionale italiana di Taekwondo ed l’orchestra ed i ballerini della notte della Taranta. Poi è arrivato il momento più atteso della serata ovvero l’esibizione di Boy George e dei Culture Club.
Perfettamente a sua agio e divertito, il performer inglese si è donato completamente al pubblico dimostrando umiltà oltre alla bravura che gli ha permesso di essere un mito della musica mondiale.
A cavallo della mezzanotte e quindi tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, Boy George ha iniziato quello che sarà a tutti gli effetti un piccolo concerto live con una struggente cover di “Purple Rain” di Prince per poi partire con i suoi più grandi successi tra cui “Do You Really Want to Hurt Me”, “Church of the Poison Mind“. “Karma Chameleon” e “It’s a Miracle“.
Oltre a queste anche la cover del suo grande amico George Michael, “I’m your man” degli Wham!.
A dimostrazione della sua umiltà e del suo ringraziamento al pubblico italiano, Boy George ha cantato in italiano “Io che non vivo (senza te)” di Pino Donaggio con grande sorpresa e successivo trasporto dell’intero pubblico.
Alla fine dell’esibizione del gruppo inglese è stato il turno del famoso deejay e producer Gabry Ponte con cui Il pubblico ha ballato fino alle 2 del mattino. Alla fine dunque è stata una bella festa, all’altezza della Capitale e con ospiti di grande spessore umano ed artistico.
Speriamo che questa vicenda possa essere di insegnamento per l’amministrazione capitolina che dovrebbe capire che è giusto dare spazio ai ragazzi ma è altrettanto doveroso rendersi conto che i romani non sono solo “under 18” ma esistono anche i più adulti che hanno diritto di avere una propria rappresentanza culturale e che ha dimostrato che può comunque riempire una arena enorme come il Circo Massimo. Meno attenzione ai followers e più spazio a tutti.
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