Un gruppo di donne, di età variabile tra i cinquanta e i settant’anni, due o tre volte alla settimana si riunisce per ballare all’aperto in un parco pubblico di Roma. A guidarle c’è Antony, un ballerino venezuelano dall’età indefinita; corpo scultoreo, carnagione ambrata, due occhi scuri, profondi e un po’ malinconici.
Antony esegue una coreografia composta da passi veloci e complessi accompagnati da musiche di vario genere, diffuse da una cassa portatile. I passi sono quelli dei balli tradizionali come la salsa, il merengue, il rock’n’roll e perfino qualche accenno di tango.
Le signore provano a imitare il maestro, all’inizio sono sconcertate, confuse e molto impacciate. Antony non spiega, non rallenta per far comprendere il complicato intreccio dei piedi, non conta i passi ad alta voce ma suggerisce soltanto di seguire il ritmo e divertirsi.
Le signore non hanno uno specchio dove guardarsi mentre ballano ma si riflettono negli occhi di chi le osserva con divertimento e curiosità. Muovendosi al ritmo sostenuto, sfidano i loro corpi non più giovani, qualcuna ha superato la settantina ma con slancio e coraggio provano a dimenticare la rigidità delle articolazioni, la decadenza della pelle, la sottile vergogna di non essere più in forma. Forse proprio perché non c’è uno specchio che rimanda le loro fragilità, le mature ballerine si immaginano diverse da quel che sono, provano a tornare un po’ bambine e divertirsi senza censure. I passi sono complicati, bisogna concentrarsi per capire la composizione, la velocità e la direzione rimanendo nel ritmo giusto e allo stesso tempo lasciarsi andare riscoprendosi anche un po’ sexy e ammiccanti.
I bambini che giocano nel parco si fermano ad ammirare queste dee scatenate e applaudono. Gli anziani che passeggiano con le badanti, si siedono sulla panchina per godersi lo spettacolo. Perfino i cani smettono di rincorrere gli uccellini e le osservano con le orecchie drizzate.
Non c’è nulla di ridicolo o assurdo, accade invece, ogni volta, qualcosa di magico e sublime quando, tra le nuvole di una fredda mattina di dicembre, compare improvvisamente il sole e le ombre delle signore si riflettono sul cemento dell’improvvisata pista da ballo. La scena diventa quella di uno spettacolo di ombre cinesi dove, figure agili e armoniose danzano al ritmo di musica inneggiando alla gioiosità della vita.
Cambi di stagione – La gioiosa danza della vita
Tra le nuvole di una fredda mattina di dicembre, compare improvvisamente il sole e le ombre delle signore si riflettono sul cemento dell’improvvisata pista da ballo