Nata in west Virginia, trasferita in Ohio, come tantissime cantanti inizia la sua carriera, probabilmente senza saperlo, nel coro di una chiesa Battista. Inizia la sua carriera musicale nel 1990, e calca i palchi di tutta Europa ed ovviamente in America. Come nella popolare storia africana del leone e della gazzella, il pubblico, al concerto
di Sidney Ellis, non deve scappare per non essere mangiato, ma sentirà ruggire il leone!
La voce di Sidney Ellis con una forte propensione al blues ed al gospel, coinvolge senza troppi pensieri il pubblico che la segue anche solo con il battito delle mani. Una figura semplice vecchia maniera, che parla poco, (forse sa che a Milano nessuno riesce a capirla…) mette in pista il pezzo e via, nessun clamore, nessun vezzo.
Anzi, uno si; togliersi le scarpe alle 23.45 alla fine del secondo spettacolo della serata (come non capirla!), cantando Amazing Grace a cappella e ringraziando il pubblico, guardando l’orologio e dicendo in un americano quasi incomprensibile, per noi europei, “It’s too late!”.
Grazie Sidney Ellis per la sua bravura, semplicità e umiltà, perle rare attualmente.
p.s. Per sottolineare la semplicità, forse complice anche l’età, della sua persona e della sua band, ci sono pochissime notizie in rete, e sono tutte abbastanza “antiche” (per la rete ovviamente!) .
Un ringraziamento agli artisti, al Blue Note che ci accoglie sempre con grande disponibilità, ai lavoratodi dello spettacolo e del Blue Note stesso che ci sopportano in modo esemplare, all’ufficio stampa del Blue Note, ABGPR.
sul palco questa sera:
Sydney Ellis voce
Kevin Post basso
Christoph Zeitner batteria
Christian Jung piano
