Recensioni

Sandro Joyeux – Migrant

Scritto da Annalisa Nicastro

“Non è questo che li fermerà, 3 continenti ed un unico viaggio, foreste e deserti da attravesare il sole che brucia, il sonno e la fame, non è questo che li pùò fermare”, Sandro Joyeux (Ce n’est pas ça)

Alexandre Joyeux Paganini nasce a Parigi da madre francese e papà italiano, la sua peculiarità è quella che fin da giovanisssimo è sempre in viaggio. Un viaggio che lo ha portato lontano e continuerà ancora a farlo, ad arricchire Sandro di tutte le eperienze che ha visuto in giro per l’Europa e per l’Africa e a riproporle, fortunatamente per noi, nei suoi album.
Questa sorta di “griot bianco” ha percorso tanti chilometri con la chitarra sulle spalle per raccogliere tradizioni e suoni del Sud del Mondo. Canta in Francese, Inglese, Italiano, Arabo e dialetti africani come il Bambarà, il Wolof e il Dioulà.
Sandro è stato uno delle più belle sorprese uscite dal concertone del Primo Maggio del 2015 ed ora, l’11 marzo all’Auditorium di Roma,  sta per presentare il suo nuovo lavoro “Migrant”, prodotto dalla Mr. Few.
Migrant
parla di un tema attualissimo, quello della migrazione appunto  e coinvolge musicisti provenienti dal Mali, Marocco, Italia, Francia, Stati Uniti. In questo disco c’è molto del suo progetto ideato nel 2012 Antischiavitour, il suo viaggio musicale in giro per le campagne d’Italia a sostegno dei migranti: dalla baraccopoli del Gran Ghetto di Foggia al campo di Rosarno fino a Saluzzo, in provincia di Cuneo, in tutti i luoghi simbolo dello sfruttamento della manodopera migrante.
Ricordiamo che il  video del suo singolo “Elmando” uscito nel maggio 2015 gode del patrocinio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).
Musicalmente parlando, Migrant, è un viaggio nei suoni africani come in Olele Moliba Makasi e Elmando, senza dimenticare i ritmi reggae (Kingston 2.0) e Dub (Colonial Dub e Princevibe dub)e vede la partecipazione di artisti come Eugenio Bennato( in Ce n’est pas ça ) e Dean Bowman.
Non perdetevelo dal vivo e non lasciatevi sfuggire per niente al Mondo l’ascolto di Migrant.

 

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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