Interviste

S.U.S – Heroes # 3

Scritto da Annalisa Nicastro

Progetti come Heroes, per fortuna, alzano il tiro e pongono la musica al centro della questione, restituendo al pubblico il sacrosanto diritto di festeggiare. “You gotta fight for your right to party”.

SOund36 è mediapartner di Heroes: Roma come New York! Stasera, ospiti di Heroes, saranno i S.U.S e SOund36 ha fatto una bella chiacchierata con loro che trovate qui di seguito.

Finalmente i S.U.S a Heroes, come siete arrivati qui?
Abbiamo seguito e supportato a distanza il progetto HEROES fin dalla nascita.
Quando gli organizzatori ci hanno contattato con l’idea di proporci una data ci siamo dichiarati disponibili da subito, nonostante gli impegni legati alla produzione del nuovo disco. Nel panorama live italiano iniziative del genere fanno la differenza e meritano attenzione.

Cosa vi ha dato musicalmente parlando Pistoia?
A Pistoia ognuno coltiva la propria ambizione in completa libertà ed anonimato: ci sono molti progetti interessanti ma spesso manca una visione d’insieme. Durante la stesura dei nuovi pezzi è nata l’esigenza di uno scambio di idee con alcuni musicisti della zona che ha arricchito il nostro immaginario, rafforzando le nostre intenzioni: mai stati così felici e determinati.

Quando esce il vostro prossimo album?
“TRISTI TROPICI” uscirà nel 2013 a tre anni di distanza dalla pubblicazione de “Il Cavallo di Troia”.Per adesso possiamo dirvi che il disco si avvarrà di una produzione artistica d’eccezione e che sarà registrato in una location speciale. In merito ai pezzi, non ci va di sbilanciarci (sono B E L L I S S I M I ).
Potete farvi un’idea da soli, questo venerdì alle Mura. Siete tutti invitati.

Fate parte del progetto Heroes, che cosa ne pensate? Cosa pensate sia necessario alla scena musicale italiana?
L’espressione “scena musicale italiana” ormai ci sembra vecchia, lapidaria e mortale.
Fa pensare ad un circuito chiuso fatto di trovate promozionali noiose e fallimentari cui si prestano in primis i musicisti.
Prendiamone atto e riportiamo il tutto ad altre quote. Non è affatto difficile: il momento è eccellente.
Progetti come Heroes, per fortuna, alzano il tiro e pongono la musica al centro della questione, restituendo al pubblico il sacrosanto diritto di festeggiare. “You gotta fight for your right to party”. La lezione è sempre quella.

Chi sono i vostri Eroi?
Tutti quelli che credono in qualcosa ed agiscono di conseguenza.

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Eccoci al primo appuntamento della stagione con una band che non viene dal circuito Romano. Questo è uno dei rarissimi casi nei quali si possono davvero mandare al diavolo le regole e le linee guida: è da quando esiste Heroes che cerchiamo di portare i S.U.S. a Le Mura. Il motivo è semplice: sono una delle migliori band italiane in assoluto e il fatto che il loro nome abbia viaggiato relativamente poco al di fuori della nativa Toscana è la dimostrazione più palese del fatto che l’attuale sistema di diffusione della musica indipendente in Italia non funziona  e va rottamato al più presto.
Era una notte buia e tempestosa di un numero imprecisato di anni fa quando i S.U.S. montarono sul palco di un oscuro festival di provincia nel quale tutto, ma veramente tutto andava male. Alcuni di noi erano presenti e si dedicavano all’accumulo di alcol nell’organismo allo scopo di dimenticare l’assurdità della situazione. Le prime note di “Succede Una Sega” ci riportarono prepotentemente alla realtà, facendoci precipitare sotto il palco a urlare come le supporter tredicenni di Justin Biber, anche se allora, in quei tempi felici, Justin Biber non esisteva ancora e il mondo era molto più bello.
Da allora abbiamo scoperto che i SUS sono EROI. Perché resistono, perché tutto ciò che hanno fatto da quel momento in poi è stato crescere artisticamente e regalarci meraviglie su meraviglie musicali.
Vi aspettiamo con il 2 novembre a Le Mura. Tutti gli altri giorni vi aspettiamo sul nostro sito: abbiamo ancora un sacco di cattiverie da dire su ogni argomento possibile.
www.heroesroma.com
 
Heroes: Roma come New York.

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2 Novembre 
Heroes #3 
S.U.S.
@ Le Mura
via di Porta Labicana 24 
Roma

Sono pochi i gruppi che riescono, con il loro suono e le loro parole, ad esprimere lo spleen della città da cui provengono. È proprio la loro Pistoia il punto di partenza dei formidabili inni post-punk dei SUS. Bastano una manciata di refrain ossessivi e di slogan memorabili per descrivere le effimere ambizioni e le innumerevoli contraddizioni del presente. Le ritmiche nervose alla Gang of Four e le esplosioni fugaziane dell’album di esordio “Il cavallo di Troia” accompagnano con estrema efficacia e discrezione tutto il ”SUS-pensiero”. Il terzetto pistoiese è la perfetta sintesi tra il cabaret e il dramma della contemporaneità. Non solo nei contenuti, ma anche nella forma: sghembi, interrotti, schizzati. Fiato Corto.
Formatisi nel 2005, hanno autoprodotto l’anno dopo il loro primo EP. Nel 2007 si sono fatti notare nella scena underground locale con il brano per il web “La scena alternativa”. Una instancabile attività live li ha portati a calcare i palchi di moltissimi locali italiani. Nel 2009 incontrano Francesco Felcini (collaboratore di Giorgio Canali e RossoFuoco), che curerà la produzione artistica del primo disco.  Esce nel giugno del 2010  “Il cavallo di Troia”, accolto assai favorevolmente dalla stampa di settore. Durante il tour di promozione, partecipano ai festival Ephebia, Marea e Zero+ e nel 2011 sono inseriti nelle compilations ”AnnozeroLive”, “Shiver” e “A Buzz Supreme”. In esclusiva per La Repubblica-XL rilasciano il video tratto dal brano “Rimpiango l’utero”, realizzato dal duo visual art InFlux. Attualmente è in fase di lavorazione “Tristi Tropici”, il loro secondo lavoro che vedrà la luce nei prossimi mesi.
***
Dopo il concerto il djset, per coerenza, sarà a cura del più scriteriato e delirante dj dell’emisfero: NoFun! Noi abbiamo l’unico uomo che riesce ad abbinare una selezione ricercatissima al delirio-riempipista più spinto. Forse per via del fatto che le ragazze gli si accalcano intorno attratte dal suo fascino magnetico e irresistibile. O forse perché, semplicemente, ci dà delle gran botte di rock’n’roll che ci costringono a ballare come pazzi. Il Rum aiuta. Il Rum è molto importante.

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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