Interviste

Niki La Rosa, Intervista

Scritto da Annalisa Nicastro

Niki tu sei italo-scozzese, che tipo di influenza hanno avuto queste differenti radici nella tua formazione musicale?
 Ad essere sinceri non lo so come è avvenuta la mia formazione musicale. Ho iniziato a suonare e basta. Sono un autodidatta e ho sempre scritto canzoni. Ogni volta che suono e mi diverto provo a scrivere e cerco un suono che ho in testa sempre. E’ un suono perenne. Cerco solo di avvicinarmici ed esprimerlo poi attraverso le canzoni.
Quello che posso dire è che da entrambi i rami della famiglia, di mia madre e di mio padre, la musica è sempre stata presente.
Dalla parte di madre, quindi dalla parte scozzese, so che era un fatto naturale ritrovarsi in casa con i parenti e suonare. Mio zio Ian Campbell mi raccontò che quando era piccolo, prima ancora che ci fosse il gas e la tv, si sedevano tutti intorno al camino e suonavano. Questa storia l’ho ritrovata in una canzone di Mark knopfler “Before gas and Tv” appunto.
Dalla parte di padre, quindi la parte italiana, so che suo nonno era professore di violoncello all’accademia Bellini di Catania. Grazie a mio padre ho ascoltato e apprezzato i grandi autori italiani, Tenco, Dalla, Paoli e via dicendo….
Mia madre era invece fissata con il country/blues, rock and roll e boogie boogie.

I testi delle tue canzoni sono in italiano o inglese?
 Io scrivo in tutte e due le lingue. Di più in inglese però.

Us è il tuo quarto album, come mai hai scelto questo titolo? C’è per tutto l’album una linea comune che unisce tutti i brani?
Il titolo “US” è nato dalla consapevolezza che è soltanto dall’interazione con gli altri che nascono cose incredibili e le forze si moltiplicano all’infinito. Rispecchia la mia volontà di imparare a vivere così, indipendente ma collegato agli altri. Ed anche per gratitudine ai musicisti con cui collaboro perchè anche se io sono l’autore delle musiche e delle parole, ognuno di loro ha messo se stesso, la sua vita, la sua unicità nelle canzoni. Il risultato che si sente è quindi il risultato del gruppo insieme.
La linea che lega l’intero album è un gruppo di 5 elementi che suona tutto il disco “Live”, senza sovraincisioni, senza arrufianamenti strani. Un disco nudo. Purò all’eccesso. Il terzo disco che ho fatto “London Journey” è stato un lavoro bello, lungo e  molto arrangiato. In quel momento sentivo così.
Il disco nuovo “US” invece volevo che fosse semplice, diretto. 5 persone che suonano insieme in una stanza, facile da riproporre dal vivo.

 Hai affidato la realizzazione a Music Raiser, come è andata?
Musicraiser è stata una bellissima avventura. Avevo paura prima di iniziare. Il responso delle persone invece è stato incredibile. Un segnale che quello che stiamo facendo è apprezzato. Suonando tanto come artista di strada ho sempre l’occasione di vedere quanto la mia musica sia apprezzata. Le persone sono sempre molto ricettive ed ormai le mie canzoni sono suonate in giro per il mondo e continuo a ricevere messaggi di gratitudine per me ed i miei musicisti per le emozioni che gli abbiamo fatto provare, rendendo spesso le loro vacanze meravigliose.
Con Musicraiser era diverso: dovevo chiedere un aiuto finanziario tramite i social. Ma è andata al di là delle mie aspettative e mi sono divertito molto a farlo. Mi ha messo ancor di più in contatto diretto con le persone.

Quando uscirà l’album?
Adesso stiamo mixando il disco. Io penso che per metà Aprile uscirà.

Hai in mente di fare un tour dopo l’uscita dell’album?
Per adesso non abbiamo un tour. Stiamo lavorando per iniziare dall’autunno prossimo. Abbiamo un concerto in programma il 28 Aprile al Teatro Galliera di Bologna. Forse il 15 Maggio a Livorno. Poi saremo ad Atene il 21 Maggio, siamo in trattativa per L’ungheria e forse la Scozia, per dei concerti che sono stati acquistati sul musicraiser. Ed in più alcune volte suoniamo dopo la proiezione del film “Il colore dell’erba” un film di Juliane Biasi Hendel, di cui ho scritto la colonna sonora. Per loro abbiamo già suonato a Torino e a Bologna.
Stiamo cercando un manager/ agenzia di booking per andare in tour. Nel frattempo fortunatamente saremo in giro per l’europa e l’Italia suonando per le strade.

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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