Soundcheck

Michele Maraglino

Scritto da Annalisa Nicastro

Michele raccontaci in breve come e quando la musica è entrata nella tua vita
La musica è entrata da subito nella mia vita. Già in prima media componevo canzoni inedite nella mia testa. Poi ai tempi della seconda media arriva mio zio (maresciallo della marina) con una chitarrina classica proveniente dal Giappone (era appena tornato da un viaggio intorno al mondo di nove mesi – adesso è in libia, che storia di merda). La chitarra è stata nell’armadio per un anno. Poi un giorno accompagno il mio best friend Leg (abitava di fronte casa mia a Taranto – adesso è in tour a Londra col suo gruppo post-noise, spaccano!!! bogonginaction.bandcamp.com) a comprare un kit di corde per la sua chitarra acustica. Lui suonava già, glielo aveva insegnato il padre che è un appassionato di rock anni 70, mio padre invece ascoltava i cantautori italiani e cantava le canzoni in macchina (non avevamo lo stereo in macchina). Quando siamo nel negozio per prendere le corde decido di acquistare un libricino per imparare la chitarra da autodidatta. È così ho cominciato a strimpellare e a musicare le mie canzoni.
Alle superiori insieme a Leg e altri amici fondiamo un gruppo rock/alternative con testi in italiano, di cui curavo i testi e parte delle musiche, con cui suoniamo in giro per i locali di Taranto. Il gruppo si chiamava Muccifora e credimi spaccava! Solo che al sud hanno tutti l’abitudine del ca**o di andare a fare l’università al Nord. Le migliori fortune del Nord le hanno fatte i meridionali emigrati. Comunque il bassista ci lascia per andare a studiare a Pisa e il gruppo si scioglie. A quel punto mi metto a scrivere canzoni da solo e non ho ancora smesso.

Come nascono le tue canzoni?
Non l’ho ancora capito. Prendo la chitarra e parto. Mi escono così da improvvisazioni in camera. Col tempo ho imparato a registrarmi mentre improvviso. Così da lavorare dopo alle cose migliori che mi escono. Comunque è un esigenza, uno sfogo.

Come si sente un giovane cantautore ai giorni nostri?
È una figata. Certo come in tutte le cose ci sono mille difficoltà, problemi, soprattutto di questi tempi, ma quando sei sul palco a suonare capisci che ne vale la pena.

Parlaci del tuo ultimo ep “Vogliono solo che ti diverti”, c’è un’idea comune che lega le tre canzoni?
No non credo si possa parlare di un’idea comune. L’ep è composto da tre canzoni che affrontano argomenti diversi. A me non piace spiegare le mie canzoni, ognuno le interpreta e ci vede i significati che vuole, che sono più vicini al proprio mondo. Però posso dire che sono molto contento di questo mio ultimo lavoro che ha ricevuto tante buone recensioni, passaggi radiofonici e mi ha permesso di suonare in giro per l’Italia.

A parte essere un bravo musicista ti consideri anche un bravo ascoltatore? Cosa ascolti?
In realtà non mi considero né un bravo musicista né un bravo ascoltatore. La mia cultura musicale è molto legata a quello che faccio. Quindi ascolto tantissima roba nuova italiana. Ho enormi lacune per quanto riguarda la musica del passato e quella straniera. Credo comunque che nel nostro paese attualmente ci siano un sacco di belle cose in giro che andrebbero diffuse maggiormente e a cui i grandi media dovrebbero rivolgere più attenzione.

Hai mai fatto concerti live accompagnato da un gruppo?
Beh attualmente è molto più comodo per me esibirmi da solo chitarra e voce. Questo mi permette di rimediare date con più facilità perché l’organizzazione del tutto è più semplice. Credo che per un cantautore sia la formula migliore per iniziare, in futuro poi si vedrà.

per approfondire: www.myspace.com/michelemaraglino

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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