Interviste

Dario Sabatini – Intervista

Scritto da Annalisa Nicastro

Il Pop è l’ essere sempre in contatto con se stessi, la possibilità di stare bene ed avere ancora un sogno nel cassetto. E basta questo per poter affermare che è un miracolo.

Abbiamo fatto una bella chiacchierata con Dario Sabatini a proposito del suo nuovo album dal titolo Miracolo Pop. Questo simpatico cantautore ci racconta molto poeticamente l’idea che sta dietro al suo cantautorato e del perchè pensa che il Pop faccia dei veri e propri miracoli. Leggete l’intervista qui di seguito e lo scoprirete anche voi,

Smessi i panni di sassofonista per orchestre di liscio come ti trovi nei panni di cantautore?
Mi trovo benissimo. Anche se non ho smesso di andare a dormire alle cinque.

Definisci il tuo un “cantautorato in pelle umana”, ci spieghi meglio questo concetto?
Il mio “cantautorato in pelle umana” tenta di essere, e credo ci riesca, una nuova forma di intendere l’arte. Si potrebbe dire che descrive le sensazioni che stanno sulla pelle.
Mischio un insieme di sensazioni spesso di tipo opposto; le metto assieme come un pittore fa con i colori sulla tavolozza ed attraverso i testi racconto la vita dei miei personaggi e le loro storie, definendo così le forme.
Una dimensione nella quale l’ascoltatore può galleggiare.

Il tuo album d’esordio si intitola Miracolo Pop, che miracoli fa il pop?
Il Pop come sempre fa miracoli. Permette di trovare sempre quella zona di te, quella zona nel mondo, dove la sofferenza può essere soffiata via come un mucchio di foglie secche. Fino alla rinascita di un nuovo germoglio.
Il Pop è l’ essere sempre in contatto con se stessi, la possibilità di stare bene ed avere ancora un sogno nel cassetto. E basta questo per poter affermare che è un miracolo.

L’album è stato prodotto da Alberto Mariotti (King Of The Opera), in cosa è stato fondamentale per te?
Alberto è stato fondamentale dal punto di vista dell’incoraggiamento, nel selezionare i pezzi e poi nello scegliere assieme a me quali colori dargli. Sicuramente il fatto stesso che abbia avuto fiducia in me e nel mio progetto è stato molto incoraggiante.
Quindi il ringraziamento va da parte mia sia ad Alberto che a Fabrizio Marchetti, con cui abbiamo registrato ed arrangiato i brani.
Mi hanno letteralmente costretto a farlo perchè credevano nei miei pezzi; forse più di me che sono sempre incerto su tutto. E’ stato molto bello e ci siamo anche divertiti.

Che dimensione ha per te la performance live?
In genere acustica molto sporcata di suoni. Il risultato deve essere sicuramente quello che sta alla base del Rock ‘n’ Roll, ovvero leggerezza e baccano. Ci deve essere divertimento.
Sicuramente anche un modo per far rivivere i miei personaggi, poterli sentire ogni volta addosso, essere la loro voce ed il loro tramite in questo mondo e dargli qualche minuto di vita. Dire ciò che pensano.

Annalisa Nicastro

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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