Sound&Vision

Antonello Venditti e Francesco De Gregori @ Arena di Verona

Scritto da Valeria Bissacco

Finalmente l’occasione di fotografare entrambi i suoi “miti” musicali insieme. Roba da commuoversi, e commuoversi tanto anche attraverso l’obiettivo, grazie a quei due signori che hanno creato la colonna sonora di buona parte della sua vita

“Partirono in due, ed erano abbastanza” recita il primo verso della canzone di Antonello Venditti che dà il via al concerto all’ Arena di Verona come a tutti i concerti di questo lunghissimo tour che da ben un anno e quattro mesi attraversa l’Italia percorrendola più volte da capo a piedi segnando praticamente sempre il tutto esaurito, come in questa sera calda e umida di settembre rischiarata dopo il temporale.
Si accendono le luci e immediatamente più di 20000 cuori si trovano a fare un balzo nel tempo, che come ci si può aspettare, sarà solo il primo della serata.
Ecco che siamo stati riportati indietro nel pieno degli anni di piombo e il brano Bomba o non bomba risuona nei corridoi del liceo come un inno dei giovani alla speranza, e la musica fortunatamente in questo fa bene la sua parte. Chi scrive era adolescente in quegli anni, è cresciuta come si dice “a pane e cantautori” e ha sempre (e per sempre, continuando con le citazioni) avuto una particolare passione per questi due, Francesco De Gregori e Antonello Venditti.
Assistere a questo concerto è una botta emotiva incredibile condivisa con la stragrande maggioranza del pubblico presente, è riavvolgere il nastro della propria vita e ritrovare persone e personaggi, ricordi, piccole e grandi storie quotidiane. Sono flashback continui, sull’onda delle loro voci che sono tutt’ora intense, dense di sfumature e di caratteristiche uniche.
Eccola lì, la ragazzina dodicenne al suo primo concerto accompagnata dal papà ad ascoltare quel signore con il cappello e il pianoforte che cantava di droga, di compagni di scuola, di penne a sfera e più tardi di un segno zodiacale in cui anche lei è nata. Oggi come allora, un panama bianco è posato sul piano a mezza coda che sta sul palco dell’Arena. Ed eccola ancora, quella ragazzina che amava la storia dell’arte e riconosceva con stupore sulla copertina di un disco a 33 giri del 1971 l’ Ophelia di Millais. La stessa ragazzina, che dire ormai diventata grande è un eufemismo, ha sognato di innamorarsi sul Titanic, ha versato lacrime sul suo vestito, ha collezionato i dischi e i concerti di Francesco De Gregori con meticoloso ed incondizionato amore da oltre quattro decenni, e finalmente ha l’occasione di fotografare entrambi i suoi “miti” musicali insieme, in quello che è un vero e proprio tempio della musica classica e contemporanea.
Roba da commuoversi, e commuoversi tanto anche attraverso l’obiettivo, grazie a quei due signori che hanno creato la colonna sonora di buona parte della sua vita.
Ed eccoci di nuovo a questa sera di settembre, dove per la seconda volta in questo tour Antonello Venditti e Francesco De Gregori hanno incendiato l’anfiteatro scaligero e fatto piovere stelle dal palco. Hanno acceso gli animi e fatto cantare il pubblico in cori immensi e liberatori per quasi tre ore proponendo uno spettacolo che è un ininterrotto susseguirsi di grandi successi e perle rare di pura bellezza. La scaletta non è affatto scontata: se non possono mancare le “hit” (è lo stesso De Gregori a definire con un filo di ironia la sua immensa Donna cannone) di entrambi, da Rimmel a Sotto il segno dei pesci, da Notte prima degli esami a Titanic, c’è un posto di riguardo anche per episodi di grande intensità come ad esempio Peppino o San Lorenzo, e ancora Modena con il sax di Amedeo Bianchi protagonista da brividi, Santa Lucia con la coda di violino dedicata a Lucio Dalla che fa alzare in piedi il pubblico e a seguire l’omaggio vivace all’amico cantautore bolognese con la sua Canzone che, seppur con qualche piccola variazione nel testo originale di Samuele Bersani, fa cantare e ondeggiare all’unisono tutta l’Arena.
I due cantautori romani lo scorso anno hanno portato le loro storie musicali a rincontrarsi dopo un inizio di carriera condiviso, ricordato con il brano poco conosciuto Dolce signora che bruci cantato “in punta di voce” e tratto da quel famoso disco con in copertina il quadro preraffaellita di cui si diceva prima, dopo aver percorso strade che hanno sempre corso parallele.
Venditti e De Gregori con questo tour rinsaldano la loro amicizia, fondono le loro band in un’unica super band di eccelsi musicisti e rivestono i loro brani di nuovi arrangiamenti e sonorità inaspettate, affiancando le loro voci, così diverse e particolari, alternandosi nelle strofe, regalandosi l’un l’altro i ritornelli. Un concerto ricco, coinvolgente, emozionante ma calibrato, senza forzature o “invasioni di campo”, con i due protagonisti sempre rispettosi e garbati nei confronti del lavoro dell’altro. I due si misurano con i reciproci brani in modo affettuoso e senza prevaricazione, mentre per alcune canzoni salgono da soli sul palco e regalano momenti di autentica meraviglia. Il pubblico si lascia andare, si fa coinvolgere dai due loquaci padroni di casa, partecipa con attenzione, voce e lunghi applausi a quello che è a tutti gli effetti un grande evento di musica e vita vissuta. Un tour che celebra il talento di due dei più grandi autori di musica del nostro paese e di due voci che, con “un pianoforte, una chitarra e molta fantasia” da una vita ci accompagnano e ci fanno emozionare.
In questo tour Venditti e De Gregori sono affiancati sul palco da grandi musicisti che per anni hanno suonato al loro fianco nei singoli tour, e che naturalmente citiamo: Alessandro Canini alla batteria, Danilo Cherni alle tastiere, Carlo Gaudiello al pianoforte, Primiano Di Biase all’organo hammond, Fabio Pignatelli al basso, Amedeo Bianchi al sax, Paolo Giovenchi alle chitarre, Alessandro Valle alla pedal steel guitar, chitarre e mandolino. Oltre a loro, sul palco anche Roberta Palmigiani al violino e le coriste Laura Ugolini e Laura Marafioti. Il coordinamento musicale è a cura di Guido Guglielminetti e Alessandro Canini.

Si ringraziano l’ufficio stampa Parole e dintorni, F&P e lo staff dell’Arena di Verona per la cortese disponibilità

Scaletta concerto 21 settembre 2022, Arena di Verona
Bomba o non bomba
La leva calcistica della classe ’68
Modena
Bufalo Bill
La storia
Peppino
Generale
Sotto il segno dei pesci
Dolce signora che bruci
Alice (De Gregori solo)
L’agnello di Dio (De Gregori solo)
Santa Lucia (De Gregori solo)
Canzone (cover Lucio Dalla)
Dimmelo tu cos’è (Venditti solo)
Ci vorrebbe un amico (Venditti solo)
Notte prima degli esami (Venditti solo)
La donna cannone
Pablo
Rimmel (De Gregori solo)
San Lorenzo (De Gregori solo)
Titanic (De Gregori solo)
Giulio Cesare (Venditti solo)
Alta marea (Venditti solo)
In questo mondo di ladri (Venditti solo)
Sempre e per sempre
Buonanotte fiorellino
bis
Roma Capoccia
Ricordati di me

About the author

Valeria Bissacco

Sono nata sotto il segno dei Pesci, sono diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, vivo in Veneto e mi occupo di fotografia per passione praticamente da sempre. Amo la musica italiana e da quando avevo 12 anni seguo i concerti dei miei artisti preferiti e li fotografo, unendo così le mie due più grandi passioni. Pratico Arti Marziali (la mia terza passione), insegno Karate ai bambini e alle persone con disabilità, mettendomi in gioco ogni giorno sul tatami come nella vita. Il mio bisogno di nutrirmi di bellezza mi porta spesso in giro per l’Italia e l’Europa a visitare musei, assistere a concerti, eventi, esposizioni d’arte o semplicemente (da vera pesciolina) su una spiaggia solitaria in Grecia ad ammirare e respirare il mare.

Per ZONA Editore ho curato l’inserto fotografico del libro: Francesco Baccini, ti presto un po’ di questa vita, e ho pubblicato una raccolta di racconti che prendono spunto dalle canzoni della mia vita: Margherita, Alice e le altre.
Ho esposto le mie foto a Milano, Treviso e Castelfranco Veneto.
Alcune mie immagini compaiono all’interno della copertina di album di Francesco De Gregori, nel dvd di Dalla e De Gregori Work in progress, e nei dischi di altri musicisti emergenti.
Mie foto di De Gregori sono inoltre in copertina di una storia della canzone di De Gregori a cura di Enrico Deregibus e all’interno di altre pubblicazioni a carattere musicale.

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