Recensioni

A Classic Education – Call It Blazing

Scritto da Claudio Donatelli

è un disco omogeneo nei suoni che lavora molto nella ricerca melodica della voce e degli strumenti, gli arrangiamenti sono molto essenziali ed asciutti. Un debutto atteso che soddisfa le aspettative, un lavoro ricco di spunti che merita molti ascolti e riflessioni.

La citta di Bologna torna a produrre buona musica, è questo lo strano caso del gruppo A Classic Education. La band nata da poco è composta dal canadese Jonathan alla voce e dagli italiani Luca, Paul, Giulia, Federico agli strumeti. Già con i primi Ep la band ha raccolto un grande successo di critica dalla stampa italiana ed internazionale. Si è esibita già in almeno un centinaio di live tra Canada, UK, USA e Italia, dividendo anche il palco con British Sea Power, Arcade Fire e Real Estate.
In questi giorni è uscito un po’ ovunque il loro album di debutto, Call It Blazing, in Italia per La Tempesta International. Il disco ad un primo ascolto suona come un vero best seller del momento, richiama qualche band di sucesso canadese, diverte con melodie orecchiabili ed accattivanti. Ma non è solo questo gli A Classic Education hanno messo nel loro lavoro anche qualcosa di molto personale, come la passione per la fotografia in bianco e nero che ritrae motociclisti impolverati, su vecchie moto. Ma anche la musica e gli strumenti anni ’50, in particolar modo le ballate sognanti e dilatate di un certo rock del Nord America, la cultura e la sensibilità del Vecchio Continente, Bologna e la sua tradizione rock indipendente. Insomma questi ragazzotti la sanno molto lunga e riescono pienamente nel tentativo di realizzare un disco piacevole e profondo.
Anche per le registrazioni è stato scelto un metodo vintage, infatti 11 canzoni su 12 sono state registrate a New York su bobina analogica e i musicisti stipati in una cucina dal pavimento di legno. In seguito sono stati inseriti cori, organi e theremin.
Il suono così è corposo e caldo, gli echi applicati a chitarre e voce ampliano gli spazi colmati poi da archi e tastiere. Le canzoni sono imbevute da un forte senso di fuga, dalla disillusione verso qualcosa che doveva essere ma non è stato. In questo disco il tempo non sembra essere importante, una mano prende dalla musicalità degli anni ’60, l’altra dal post-rock di ultima generazione.
Tra i momenti più riusciti del disco troviamo Place A Bet On You, melodicamente perfetta, dolce, da brividi, sembra riecheggiare i suoni dei “marciapiedi” di Stockton in California.
Call It Blazing è un disco omogeneo nei suoni che lavora molto nella ricerca melodica della voce e degli strumenti, gli arrangiamenti sono molto essenziali ed asciutti. Un debutto atteso che soddisfa le aspettative, un lavoro ricco di spunti che merita molti ascolti e riflessioni.

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Claudio Donatelli

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