Pop Corn

Arcane

Scritto da Marco Sampietro

Da un noto videogioco ad una grande serie animata, non c’è niente di così arcano

Quando un bel po’ di tempo fa giocai per la prima volta al videogioco di Pac-Man con la mia nuovissima console “Atari 2600”, non avrei mai potuto immaginare che un giorno un videogioco potesse evolversi e migliorare arrivando ai livelli attuali, ma che addirittura tramite i suoi creatori potesse poi diventare una serie televisiva di grande spessore poi …
Anche se notoriamente filo orientale, per quanto riguarda il mio personalissimo gradimento nei confronti di questo genere, devo ammettere e inchinarmi al cospetto dei creatori di Arcane, la serie animata statunitense prodotta da Riot Games e Fortiche Production, ambientata nell’universo videoludico di League of Legends.
Questa creazione franco-statunitense ambientata nell’universo narrativo del videogioco non è assolutamente passata inosservata agli amanti degli “anime” di un certo spessore.
Annunciata per la prima volta nel 2019 durante la celebrazione del decimo anniversario di League of Legends e dopo sei anni di lavorazione per la prima stagione, la serie funge da prequel agli eventi di League of Legends, raccontando le origini di numerosi personaggi di Pitlover e Zaun (due città in guerra tra di loro) collegate a Legends of Runeterra, un gioco di carte collezionabili digitale free-to-play sviluppato e pubblicato appunto da Riot Games.
Ma, ed ecco cosa mi ha spinto a scriverne, al di là del gioco di carte oppure del videogioco online e di questa strategia in tempo reale, l’aspetto che più mi ha colpito è stata l’intensità dei contenuti degna di una produzione di “movies” d’oltre oceano.
Spesso ed in modo particolare per le generazioni tarate su canoni diciamo old style, i film e/o le serie in stile anime, non sono considerati degni di nota, forse perché ancora legati all’immaginario collettivo del “cartone animato” in stile Walter Elias Disney e dunque adatto solamente ad un pubblico non adulto, oppure perché il fatto di non veder recitare esseri umani in carne ed ossa non lo rende magari “serio” e degno di attenzione, errore.
Dietro le serie e film animati, esiste un lavoro inimmaginabile che dura addirittura anni. Bisogna disegnare circa 1500 immagini per animare 1 minuto di anime. D’altronde anche il film con “umani” parte da disegni noti con il nome di storyboard, appunto disegni, in genere diverse centinaia che illustrano inquadratura per inquadratura ciò che verrà poi girato sul set.
I maestri dell’animazione ormai sanno come raccontare, lo hanno sempre saputo fare ed ora riescono anche a catturare ancor di più una platea in un certo senso più adulta, anche se alcuni di loro ci si avvicinano per semplice curiosità, ma la curiosità è il sale della conoscenza.
In Arcane, le sfumature dei sentimenti umani s’intrecciano e s’inseguono l’uno con l’altro seguendo comunque un ben definito filo conduttore, incantando lo spettatore, poiché disegno o no la storia raccontata cattura il curioso, che va a letto tardi per guardare i primi minuti del prossimo episodio. Bisogna farci l’abitudine, bisogna anche comprendere che questo tipo di televisione o come lo si vuol chiamare è già futuro.
Più volte al giorno, la pubblicità della grande N rossa in stile Red Ribbon di Dragon Ball, mi passa sotto gli occhi e mi dice: “Guarda Arcane… DO IT”! E dunque; in mezzo all’escalation di disordini tra l’avanzata e utopica città di Piltover e la squallida e repressa città sotterranea di Zaun, le sorelle Vi e Jinx si trovano su fronti opposti di una guerra per ideologie contorte, convinzioni antitetiche e stridenti tecnologie arcane. Si combatte per la sopravvivenza, per ideali che diventano triste quotidiano, i sentimenti dei personaggi, sia buoni che cattivi vengono alla luce con naturalezza e in qualche modo rendono partecipe della narrazione lo spettatore. Il riflettore non è puntato soltanto sull’eroe di turno, il buono, il giusto, ma anche sul cattivo e sul personaggio minore, senza i quali mancherebbe davvero quel senso di coralità nella trama. Ci si chiede perché far dire e vedere questa frase o quella scena, sembra inutile, ma poi qualche puntata dopo ti ricredi e addirittura torni indietro per rivedere quella scena ritenuta inizialmente superflua ma in seguito tassello fondamentale del tutto. I temi sociali sono parte integrante di Arcane; dal ruolo della donna come leader indiscusso, al sacrificio per i più deboli, dalla scienza come salva vita, ma anche terribile distruttrice del genere umano, dalla pace alla guerra fino ad arrivare ai temi LGBT.
Le due sorelle vivono crisi psicologiche alla Joker (Jinx) e momenti di estrema violenza, pretendendo di risolvere tutto a suon di pugni (Vi) tipico atteggiamento di una badass, ma entrambe nascondono un cuore sensibile e un animo tormentato da un passato difficile che diventa un’ombra del loro presente.
Ma ciò che ho davvero apprezzato è l’elevata qualità della colonna sonora, che ovviamente vi invito ad ascoltare.
Dal brano principale Enemy degli Imagine Dragons e JID ad un certo Sting con What Could Have Been, passando per Mike Shinoda & Emily Armstrong (Linkin Park), Twenty One PilotsStromaeMarcus King con Sucker, Ashnikko e ancora Stray Kids, Young Miko e il mitico Tom Morello (Rage Against the Machine) e infine la toccante Wasteland deiRoyal & the Serpent.
Rotten Tomatoes, sito web che si occupa di raccogliere recensioni, informazioni e notizie sul mondo del cinema e delle serie TV cita: «Arcane fa una prima impressione sensazionale, combinando uno spettacolare mix di animazione 2D e 3D con una storia emotivamente coinvolgente per fornire un adattamento videoludico che potrebbe diventare leggendario».
Forbes ha osservato che lo spettacolo «cammina sul confine tra l’essere accogliente per i nuovi arrivati che non sanno assolutamente nulla del mondo di League of Legends, soddisfacendone anche i fan di lunga data» cosa che lo ha reso accessibile a molti spettatori».
Tara Bennett di Paste, ha apprezzato il modo in cui «i creatori hanno creato intenzionalmente un dramma animato per adulti che utilizza senza battere ciglio la violenza, un linguaggio forte e trame molto oscure quando necessario per rendere al meglio la risonanza delle vite del grande cast corale». Bennett ha paragonato favorevolmente la serie a Il Trono di SpadeTenebre e ossaCastlevania e BioShock, non male direi… inoltre Arcane ha vinto sia gli Annie Award che i Primetime Emmy Awards e i suoi personaggi sono diventati un punto fermo per gli amanti del cosplay.
Insomma, avete già acceso la TV? DO IT!

 

 

 

About the author

Marco Sampietro

Sono il samurai partenopeo, figlio degli anni ’80. Scrivo, racconto e imparo senza mai sentirmi “arrivato”, altrimenti sarei già carne morta. Pubblicista, autore e…giurista, sempre aperto al confronto. Appassionato amante del paese del Sol Levante, dove il futuro esiste poiché legato e mai lontano dal suo misterioso passato. Ascolto musica H24, curiosando nei suoi meandri, attraversandola in tutti i sensi, perfetta compagna di scrittura insieme al profumo di incenso di hinoki e una tazza di buon matcha, ampiamente sostituibile con una sacra birra. Sono ciò che sono come ognuno di voi, complesso ed unico. Oso per la conoscenza di ciò che spesso non si nota, adoro la libertà di pensiero.

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