La Cramps, tra il 1972 e il 1980, è stata un punto di riferimento costante per coloro che amavano un Prog sperimentale che non disdegnava territori jazz o un cantautorato che ammiccava al miglior Rock. Basta scorrere le loro produzioni per ritrovare gruppi come Area, Arti e Mestieri, Skiantos o cantautori come Eugenio Finardi e capire facilmente il grande contributo che questa etichetta ha dato alla storia della Musica italiana. Purtroppo scelte azzardate, diversità di vedute ne decretarono la chiusura nel 1980.
Oggi una Cramps rinnovata riallaccia i fili di un discorso musicale interrotto 33 anni fa e lo fa pubblicando Segments. Il cd inaugura la Nuova Collana di Musica Contemporanea POPTraits e, nel segno di un’ideale continuità, porta la firma di Paolo Tofani, chitarrista degli Area che nel 1973 pubblicava Arbeit Macht Frei primo LP della Cramps, e di due polistrumentisti di fama mondiale Alvin Curran e Mauro Tespio.
I tre hanno un percorso comune fatto di sperimentazione e elettrificazione di tutto ciò che risuona. Percorso che li accomuna e che li pone tra le figure di spicco del movimento avanguardistico. Segments, com’è facile intuire, è dunque lontanissimo da atmosfere Prog e dal cantautorato e segue la scia dello sperimentalismo.
Elettrificazione di tutto ciò che risuona e segmento sono i concetti attorno a cui ruota questo progetto: a risuonare è la vita che non può che essere catturata in segmenti che, grazie al trio, vengono proiettati in una dimensione armonica e, aggiungerei, evocativa.
I dieci segmenti non hanno titolo, e sarebbe anche impossibile darne visto che un segmento di vita o un’emozione è per ognuno qualcosa di unico e, di conseguenza, infinito e quindi indefinibile, e s’inquadrano in un percorso unitario che ha il pregio di accompagnare l’ascoltatore sul tortuoso sentiero dei ricordi. Ascoltando Segments, al di là dell’aspetto puramente sperimentale di cui Tofani, Curran e Tespio sono maestri, ad emergere è il mondo che vibra dentro e fuori ognuno di noi.
Fortunato Mannino