Quando si parla di orizzonte degli eventi il pensiero corre veloce a quei fenomeni che si verificherebbero nella zona di confine dei buchi neri nella quale la luce resta intrappolata. Il condizionale è d’obbligo visto che tali fenomeni, violenti quanto affascinanti, non solo non sono stati chiariti ma dividono gli scienziati. Non mi addentrerò in spiegazioni scientifiche complesse e mi limiterò, molto ma molto banalmente, a ricordare che ad essere coinvolti e distorti sono lo spazio e il tempo: più ci si avvicina più il tempo sembra fermarsi.
Orizzonte Degli Eventi è il titolo del nuovo album di Alex Carpani che, per il suo quinto album e primo con testi in italiano, ha deciso di usare questa suggestiva immagine per raccontare i sentimenti contrastanti e violenti di chi si trova davanti ad un bivio. L’orizzonte degli eventi in questo caso è la notte, ovvero, il momento in cui nei nostri pensieri lo spazio – tempo si annulla e nel quale gli eventi caratterizzanti della nostra vita scorrono liberi anche se, paradossalmente, non ne siamo più protagonisti, ma semplici spettatori. La notte è anche il momento della presa di coscienza che il tempo non è una variabile relativa ma un’inesorabile costante. Una costante inesorabile non condizionata dalle mille variabili, rappresentate dalle nostre scelte, che cambiano lo scenario e il palcoscenico del giorno dopo.
Alex Carpani definisce il suo album così: L’orizzonte Degli Eventi è un concept album un po’ visionario ed esistenziale sulla linea immaginaria che divide gli scenari possibili della nostra vita, nel momento in cui siamo di fronte a delle scelte di campo. Non credo possa esistere definizione migliore se non quella dell’autore; nel chiudere mi limito a ricordare che Alex Carpani è uno degli esponenti più importanti del prog-rock italiano e chi ci segue assiduamente lo ricorderà negli Aerostation con Gigi Cavalli Cocchi e Jacopo Rossi. Ricordo inoltre le collaborazioni con David Cross (ex King Crimson), David Jackson (ex Van der Graaf Generator), Aldo Tagliapietra (ex Le Orme), Bernardo Lanzetti (Acqua Fragile, ex PFM) e Lino Vairetti (Osanna). Penso che a questo punto sia chiaro che stiamo proponendo un gran bell’album.
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