Senza
titolo.
A questa poesia
altrettanto inesistente
datelo voi.
Noi
Non ci riusciamo più.
Come poeti
siamo la base
di questa nuova geometria
postulato indimostrabile
proletari della meraviglia
operatori ecologici e compattatori
dello scarto di tutti i sogni.
Produciamo
versi riciclati
reflussi di parole che si muovono nel terreno
silenziosi come vermi d’opale.
Siamo così pieni
costipati di noi stessi
del nostro spasmo ostinato
nel grattare sangue da parole incancrenite
che nemmeno ci stupiamo di noi stessi
della nostra sordità alla vita
abituati ad aggrapparci ad ogni cosa che suoni
a dare un nome ai frammenti lirici
come si fa coi cani randagi
sperando che ci restino fedeli.
Senza Poesia, Solo Titolo che tanto la valenza è oggi nello slogan, nel jingle, nel pay off, il tarlo nella testa il verme nelle orecchie. La legge entropica è questa ed è inevitabile: tutto si mostrifica, rincoglionisce prematuramente e torna filastrocca.
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