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Umbria Jazz 2016: Stefano Bollani, Chick Corea

Scritto da Red

Serata conclusiva dell’Umbria Jazz Festival con Stefano Bollani in “Napoli Trip “e Chick Corea in “Homage To Heroes”

Arriva anche per questa 43esima Edizione dell’Umbria Jazz Festival la serata conclusiva, domenica 17 luglio, all’Arena Santa Giuliana con due concerti: nel primo Stefano Bollani quartet e nel secondo Chick Corea e una band straordinaria nel secondo concerto.

La serata si apre con la presentazione, dopo essersi esibito in 7 concerti durante la programmazione del Festival di gran successo, anche al pubblico dell’Arena Santa Giuliana di colui che a soli 13 anni è un pianista di eccezionale talento ed è soprannominato il “piccolo Mozart di Bali” Joey Alexander, un vero enfant prodige del jazz.
A Perugia ha presentato alcuni brani del suo primo disco “My favorite things” che contiene riletture di famosi temi jazz come “Round Midnight” e appunto “my favorite things” con le quali Joey non temi di confrontarsi con grande sicurezza e talento. Per tale disco ha ricevuto anche due nominations ai Grammy Awards ed è stato invitato a suonare alla cerimonia di premiazione a Los Angeles.

Sul palco sale quindi Stefano Bollani che con tre musicisti bravissimi come Daniele Sape al sax, Nico Gori al clarinetto, e Jim Black alla batteria presenta al pubblico un nuovo progetto “Napoli Trip” che comprende temi originali e celebri brani della tradizione partenopea, da “Reginella” a brani di Nino Taranto. C’è spazio anche per un monologo di Daniele Sepe che ha raccontato alcuni episodi del suo vissuto e della sua esperienza di jazz man, accompagnato da una base e intermezzi molto “bollanici”. Insomma l’istrionismo di Bollani colpisce ancora. Straordinario quando si alterna tra piano (uno splendido Fazioli gran coda) e il piano elettrico Fender Rhodes sistemato in modo tale che quando suona entrambi con una mano sul piano classico e l’altro su quello elettrico da le spalle al pubblico totalmente, esibendosi in spettacolari movimenti della gamba, e non solo, divertendo il pubblico come solo lui, grande uomo di spettacolo oltre che straordinario pianista, sa fare.
Con l’omaggio a Pino Daniele “Putesse essere allero,” e un valzer sui generis,” il Valzer del Cocciolone” (il capitone) e l’esortazione di Sepe ad alzarsi in piedi e ballare perché’ “Una volta il jazz si ballava…mi fate impressione…tutti seduti” trasforma il concerto, oltre che nell’esecuzione di un repertorio gradevolissimo anche di uno spettacolo nello spettacolo.

Il secondo e conclusivo concerto del Festival invece è un omaggio ad uno dei Talenti più straordinari del mondo jazz Chick Corea.
Non è da tutti festeggiare il 75esimo compleanno come ha fatto lui domenica sera con un concerto che ha fatto registrato sold out da settimane, e con un quintetto formato da musicisti con i quali ha già alle spalle una lunga e solida collaborazione: Kenny Garret al sax, Wallace Rooney alla tromba, Christian McBride al contrabbasso e Marcus Gilmore alla batteria.
Settantacinque anni quindi dei quali almeno cinquanta da protagonista della scena del jazz durante i quali Corea, in qualità di pianista e compositore, realizza tantissimi progetti come piano solo, grandi duetti (tra i quali quelli con Stefano Bollani e Herbie Hancock proprio ad Umbria Jazz) straordinari trii, classiche formazioni jazz e orchestre sinfoniche, free jazz e fusion jazz che lo portano ad essere uno dei protagonisti assoluti del jazz moderno e contemporaneo. 23 premi Grammy vinti, nessun musicista ne ha vinti più di lui. E il concerto di domenica sera testimonia ancora di più il suo straordinario talento. A 75 anni dimostra una bravura e una capacità di interpretazione e di guida dei musicisti che condividono con lui il palco dell’Arena Santa Giuliana fuori dal comune, unitamente al fatto di aver dato un ampio spazio alle composizioni dei suoi compagni di viaggio, ne fanno un assoluto protagonista del mondo jazz.
Anche Corea omaggia Pino Daniele. L’artista racconta al pubblico di quando scrisse Sicily e Pino Daniele se ne innamorò, e sul tema musicale scrisse delle bellissime parole, diventando poi uno dei maggiori successi dell’album Che Dio ti benedica del 1993. Corea la interpreta in una versione intensa, languida che emoziona profondamente il pubblico presente all’Arena.

Conclusione perfetta quindi per un Festival che si rivela l’ennesimo successo.
In dieci giorni, con oltre 230 eventi cui hanno dato vita 450 musicisti, il Festival valuta in circa 400 mila le presenze. Sono più di 32 mila gli spettatori paganti (oltre 25 mila all’arena) e grande novità di questi ultimi anni, si conferma, come un grande evento “social”. Più di 2 milioni gli utenti raggiunti su Facebook; oltre 500.000 interazioni tra like e condivisioni; più di 500.000 visualizzazioni video di cui metà in diretta streaming su Facebook Live; oltre 5.000 commenti e retweet.
Umbria Jazz dà appuntamento all’edizione winter (Orvieto, dal 28 dicembre al 1gennaio 2017) e a quella estiva, sempre a Perugia, dal 7 luglio al 16 luglio 2017.

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