Nuovo album per i Tinturia: “Precario” sette canzoni inedite con la produzione artistica di Roy Paci e tante collaborazioni.
I Tinturia, Lello Analfino (Voce), Angelo Spataro (Batteria), Domenico Cacciatore (Basso), Edoardo Musumeci (Chitarra) e Luciano Favara (Chitarra) arrivano dalla Sicilia.
Il loro nome deriva del dialetto siculo in cui in bambini discoli vengono definiti “Tinti” e le loro monellerie appunto “Tinturia”.
I Tinturia nascono a metà degli anni ’90 e attraversano diversi generi, passano abilmente dallo ska al reggae, dal pop al rap. A fronte di una ricca carriera e di collaborazioni importanti, arriva “Precario” fatto di sette brani diversi tra loro.
L’album inizia con “Così speciale” una semplice canzone d’amore impreziosita dalla sezione di fiati che dànno allegria al brano e fanno sì che tutto ruoti intorno a loro come una big band d’altri tempi.
Tutt’altro clima troviamo nella terza traccia “Una vita normale” in cui emerge il desiderio di trascorrere “una vita normale fatta di cose semplici e di un amore banale” senza troppi progetti ed eccessi.
E poi c’è “Precario” il brano che dà il titolo all’album e che porta una carica d’energia. È uno di quei brani che resta in testa e ritorna con la sua melodia.
Lello Analfino, voce della band, afferma che: “Precario è una condizione mentale. Ci hanno convinti vent’anni fa che il precariato fosse il futuro. Accontentarsi sperando che il domani sarebbe stato solido e sicuro. Invece chi vent’ anni fa aveva vent’anni, si ritrova adesso pienamente e ancora precario. Tanto da poter affermare che l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro precario”.
Chiude l’album “Mani all’aria” brano che è stato colonna sonora dei giochi olimpici delle isole, un rap che sottolinea il valore della competizione. “Precario” è divertente, passa veloce e si fa riascoltare volentieri.
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