Recensioni

Seth Lakeman – Ballads of the Broken Few

Scritto da Claudio Donatelli

Questo album si aggiunge alla lista dei capolavori del folk inglese

Quando la musica è una cosa di famiglia, è proprio il caso di Seth Lakeman, fresco quarantenne del Devon in UK, probabilmente la zona più poetica, magica e caratteristica di tutta la Gran Bretagna.
Sin da piccolissimo ha iniziato a giocare con gli strumenti, a fare musica con i genitori e ad esibirsi insieme ai fratelli Sean e Sam, che da lì a poco sarebbero diventati la folk band The Lakeman Brothers.
Seth e il fratello Sam suonarono e registrarono il disco di debutto di Cara Dillon, moglie dello stesso Sam, arrivarono a vincere due BBC radio2 Music Awards e fu questo grande successo probabilmente a spingere Seth ad iniziare una brillante, feconda, emozionante carriera solista, accompagnato sempre dal fratello Sam.
Negli anni Seth ha raccolto grandi apprezzamenti anche come multi strumentista, in particolare per la sua bravura al Fiddle, strumento originario dalla Lira Bizantina e che rientra nella famiglia dei violini, ma di lavoratura più grezza, più piccolo, con un ponte che permette di suonare più facilmente più corde insieme, come avviene nella musica bluegrass, uno strumento adottato nella cultura popolare anche per trasmettere musiche della tradizione orale.
Nel 2016 è arrivato a pubblicare Ballads of the Broken Few, il suo ottavo disco solista, da qualche anno non lavora più con il fratello Sam, ma continua a scrivere e registrare fantastiche canzoni. Proprio come per Willow Tree, canzone di apertura, il fiddle colora il cielo musicale, le voci morbide del trio vocale, che accompagnano Seth nel disco, entrano in crescendo, perfette per introdurre la voce di Seth, ruvida e forte! Tutto si infiamma su ritmi di ferro battuto, il vento che arriva dai prati ci racconta storie di persone, come un’eco della storia. Seth si accompagna con la sola chitarra soprano per cantare una dolce ballata d’amore, Meet Me In The Twilight, la traccia che ha anche promosso l’uscita dell’intero lavoro. Sempre alla sua chitarra Seth si lancia in una rockeggiante Fading Sound, come più volte ha fatto in passato, il richiamo del lato più ruvido del folk gli riesce molto bene.
Ballads of the Broken Few è un album asciutto, essenziale, le voci del trio vocale tutto al femminile sono il perfetto accompagno per il cantato energico e profondo di Seth, mentre i pochi strumenti a corde colorano il panorama nel quale vengono ambientate i racconti dell’autore.
Un altro disco che Seth Lakeman ha saputo realizzare con cura e qualità e che si va ad aggiungere alla personale lista di capolavori del folk inglese.

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Claudio Donatelli

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