Sound&Vision

Primavera Sound 2013 | 22-26 Maggio Barcellona

Scritto da Fabrizio Cortesi

Ricreando un’atmosfera circense e composta da dieci palchi, quest’anno il cancello principale del  Primavera Sound del “Forum” di Barcellona, infrangendo ogni record di partecipazione, ha aperto le porte e accolto un pubblico eterogeneo raggiungendo una cifra stratosferica di oltre 170.000 spettatori, (150.000 quelli della precedente edizione), di cui 42% sono stati spettatori stranieri, circa un 7% in più rispetto allo scorso anno, la maggior parte inglesi, italiani, francesi, scandinavi e americani.

Purtroppo la bassa temperatura, non troppo primaverile, ha dominato le tre giornate del Festival che si è svolto all’interno del “Forum” di Barcellona ma, nonostante le fresche temperature, l’evento é stato un successone. Probabilmente perché ci hanno pensato gli spettatori e le varie band a scaldare l’ambiente e l’animo di questo insuperabile spettacolo musicale internazionale.

Anche se si viene al festival ogni anno, ci sono cose che non ci si abitua a fare. Basta pensare al solo fatto che durante la settimana del festival si sono alternati sui 10 palchi palchi, 235 spettacoli musicali!Un gran bel passeggio kilometrico quello che noi fotografi e giornalisti, facciamo per andare a coprire, da un punto all’altro del festival, le varie band che si alternano durante i tre giorni del.

La sezione professionale del festival, (PrimaveraPro) è cresciuta in maniera straordinaria con 1.997 partecipanti (42,5% rispetto al precedente). Con queste cifre questa terza edizione della sezione professionale consolida e conferma Barcellona come incontro internazionale di professionisti della musica indipendente con il 60% di partecipanti stranieri.

Purtroppo alcune band hanno cancellato la loro partecipazione dovuto a problemi indipendenti dal festival come la “Band of Horses”, che non ha potuto lasciare gli Stati Uniti a causa del tornado che ha afflitto Oklahoma.
A questa si aggiungono la cancellazione di Sixto Rodriguez e Fiona Apple che erano attesi per il 25 maggio, e l’ultima giornata si è conclusa con il veterano di Nick Cave & The Bad Seeds, così come i Dead Can Dance, My Bloody Valentine, Dexys, Wu-Tang Clan.
Dopo Barcellona, dal 30 maggio al 1 ° giugno, il festival si è spostato a Porto con il suo Optimus Primavera Sound, che ha attirato oltre 25.000 persone.

 

Nick Cave
“Nick Cave and the bad seeds” ha aperto il suo spettacolo con il suo ultimo successo “Push the Sky Away” mandando letteralmente in delirio il pubblico.
Ha continuato poi passando per i suoi grandi successi come “Jubelle Street”,  “Red Light Hand”, “Jack the Ripper” e dedicando “Tupelo” a Elvis Presley.

L’ambiente era molto carico e il commento “…Fucking freezing in here!” é stato  di auspicio per l’elettrica canzone “The Mercy seat” che ha agito come una scintilla in una tanica di benzina.
Non soddisfatto di tutto questo e per riscaldare di piú l’ambiente, ha offerto un fuori scena: Scendendo dal palco e oltrepassando la barriera che lo divideva dagli spettatori ha seguito cantando la canzone “Stagger Lee” sostenuto in piedi dai privilegiati spettatori delle prime file.
Da questo momento il delirio degli spettatori e l’incalzante ritmo delle sue canzoni hanno fatto il resto.

 

The Postal Service
 Durante il concerto del 23 di maggio sul palco Heiniken del Primavera Sound il duo di Ben Gibbard e Jimmy Tamborello, gli americani “The Postal Service” tornati in concerto dopo il loro unico e ultimo album, hanno rimosso quel velo di nostalgia temporale davanti a un pubblico animato di oltre 10.000 spettatori, Cche gli gridava un caloroso “ben ritrovati”. Loro hanno contraccambiato il benvenuto suonado canzoni chiave come “The District Sleeps Alone Tonight”, “We Will Become Silhouettes”, “Such Great Heights” o “Brand New Colony”

 

Manel
Uno dei grandi attesi dal pubblico di casa, il gruppo musicale catalano Manel, si è esibito sul palco Ray Ban offrendo l’opportunità di ascoltare dal vivo, tra le grida e le bandiere di una “Catalunya Independiente”, l’ ultimo successo “Atletes Baixin de L’Escenari”. Hanno aperto e superato a pieni voti la prova del Primavera, che l’anno scorso ha ricevuto una bella critica il festival per non aprire le porte alle band locali.

Dead Can Dance

Brendan Perry e Lisa Gerrard, il duo australiano della band degli ‘80 “Dead Can Dance”, tornano in concerto dopo molti anni di assenza dai palchi e sebbene le temperature, le rughe, e gli abiti colorati di cortigiane medioevali o di film fantascienza  tipo Star Treck, offrono un attuale introspettivo viaggio psichedelico-musicale con quelle tipiche sonorità che vanno dal gotico al rinascimentale, dalle danze arabe alle sonorità Ambient, dal world music al dark wave, dal Medievale o canti gregoriani all’ Ethereal Wave, dalla musica tribale africana fino elettronica. Definire lo stile dei Dead Can Dance è quasi impossibile,  pero una cosa è certa è uno stile unico e particolare, lo stile Dead Can Dance.
Quel giusto mix che riporta noi nostalgici con gli _anta sulle spalle, a suoni e atmosfere di altri tempi e che ha riempito in modo impensabile tutto lo spazio del Ray-Ban stage.

Blue Willa

The Jeasus and Mary Chain

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Fabrizio Cortesi

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