Il 2 marzo del 2019 rimarrà a lungo nel cuore di molti milanesi, di nascita e d’adozione, per la straordinaria prova di coraggio e civiltà che questa città, ancora una volta, ha saputo dare. Una marea umana costituita da oltre duecentomila persone di ogni colore, sesso, estrazione sociale, età, credo religioso, orientamento sessuale è scesa in piazza e ha partecipato a People- Prima le persone, la marcia organizzata da associazioni del terzo settore per affermare il dissenso verso una politica dell’odio, per sottolineare la centralità dell’essere umano in quanto tale, per ribadire la volontà di un mondo senza frontiere né confini, per condannare ogni forma di sopruso, prevaricazione, sopraffazione.
Facce sorridenti, cortesia, balli e canti. Bandiere di ogni colore. Slogan belli e mai banali o aggressivi. Ne voglio citare uno particolarmente significativo e lucido “Saremo sempre lo straniero di qualcuno” per ricordarci che “assoluto” e “universale” sono due concetti illusori e che la nostra condizione di privilegio e fortuna potrebbe anche non essere duratura. Nessun disordine, ma tanta allegria e solidarietà vera. Associazioni fra le più disparate. L’intelligenza non ha colore, non ha nazionalità. Tutti insieme a rivendicare diritti talmente sacrosanti da non dover neanche necessitare di rivendicazioni, ma quando la mente umana è obnubilata dall’ignoranza, purtroppo, si cominciano a vedere nemici e pericoli in ogni dove.
Esiste ancora del bello e del buono nell’essere umano che non si lascia intimorire dalla violenza e dall’aggressività. La canzone scelta per incarnare lo spirito di questa marcia è stata “People have the power” di Patti Smith, perché le persone hanno veramente un potere straordinario che può essere votato al bene o al male: sta a noi decidere quale strada seguire.
Il sonno della ragione genera mostri e i mostri sono sempre gli altri. Comodo e rassicurante avere un capro espiatorio su cui poter scaricare le nostre paure e le nostre frustrazioni, che ci liberi dal dover fare i conti con i nostri limiti, le nostre manchevolezze, i nostri errori. Comodo e rassicurante mettere a tacere la nostra coscienza…
Henry David Thoreau a metà ‘800 scriveva “Se un uomo non marcia al passo dei suoi compagni, magari è perché ode un tamburo diverso; lasciatelo marciare al ritmo della musica che sente, non importa né quanto lontana essa sia, né quale ne sia la cadenza”.
Con l’augurio di trovare il proprio tamburo e di avere il coraggio di seguirlo fino, in fondo nel rispetto reciproco.
People, Prima le Persone – Manifestazione Nazionale
People per affermare il dissenso verso una politica dell’odio, per sottolineare la centralità dell’essere umano in quanto tale, per ribadire la volontà di un mondo senza frontiere né confini, per condannare ogni forma di sopruso, prevaricazione, sopraffazione.