Interviste

Nazario Di Liberto, Intervista

Scritto da Annalisa Nicastro

È un album che volevo rendere sporco, caotico e con netti cambi di personalità tra un brano ed un altro

A settembre è uscito il nuovo album di Nazario Di Liberto, giovane musicista palermitano che ha calcato molti palchi siciliani. Ha realizzato un album electro-rock/shoegaze che consiglio di ascoltare. Abbiamo incontrato Nazario per fare una chiacchierata sul nuovo lavoro e sul suo mondo musicale.

Parlaci del tuo progetto musicale, come e quando nasce?
Mi sono reso conto che l’inizio del mio “progetto musicale” ha coinciso con il momento in cui ho preso coscienza che quello che suonavo non era più intimamente mio, ma piuttosto era riuscito ad andare fuori dalla mia stanza e ad essere trasportato in un cd entrato nell’auto di qualche persona a me sconosciuta.
Ho cominciato a 16 con una chitarra, poi con un corso di musica jazz che ho abbandonato velocemente perché ho capito che la musica a volte ha bisogno di venir fuori dalla non conoscenza, e che lo studio deve cercar di essere il più personale possibile, seguendo la propria ispirazione.
Da lì in poi la mia curiosità verso i sintetizzatori e le sonorità elettroniche è aumentata talmente tanto che ho creato “All Waste Town”, un album electro-rock/shoegaze ben lontano da tutto ciò che avevo realizzato precedentemente.

Hai avuto la fortuna di calcare molti palchi siciliani affiancando numerose manifestazioni culturali, che significato ha per te la performance live dei tuoi brani?
Il live, e di certo non sono il primo a dirlo, è l’occasione più bella per comunicare al pubblico tutto ciò che sei e che hai voluto mettere di te stesso nella composizione dei brani.
È la situazione più soddisfacente ed emozionante ed, allo stesso tempo, più emotivamente ripagante.
Ovviamente ogni palco ti trasmette una sensazione differente, e proprio la mia esperienza pregressa sul palco mi ha fatto capire la forma comunicativa che doveva avere All Waste Town.

A settembre è uscito il tuo debut album “All Waste Town”, c’è qualcosa più delle altre che volevi comunicare agli ascoltatori con i tuoi brani?
All Waste Town in realtà è il mio secondo album pubblicato. Il primo pubblicato in canali di distribuzione internazionali come iTunes, Spotify etc etc..
Non ti nego che mi ha fatto una certa impressione, sia chiaro molto più che positiva, ritrovare qualcosa che ho fatto così facilmente disponibile ed alla portata di tutti.
Con All Waste Town ho cercato di ricreare un tappeto sonoro molto più marcato e di impatto rispetto ai miei precedenti lavori.
Nella sua ricchezza e nel suo intrecciarsi dei suoni ho voluto traslare proprio il mio modo di vivere la città nella quale abito, ovvero Palermo.
La confusione, le eterne battaglie, le contraddizioni, le voci, le luci gialle del centro storico ed i mille modi di poterla vivere.
È un album che volevo rendere sporco, caotico e con netti cambi di personalità tra un brano ed un altro.

Dal punto di vista musicale quali sono le tue fonti di ispirazione?
La mia formazione musicale è stata nettamente influenzata da sonorità tipiche dei Radiohead, Sigur Ros, Lamb.
All Waste Town è stato anteceduto da molti ascolti, come per esempio di Microchip Emozionale, Lisa Papineau, Port-Royale, Thrice e Fetus di Battiato.

E la varietà dei ritmi e dei sound che si respirano in sicilia quanto hanno influito sul tuo lavoro?
Non so di preciso se è stata la tradizione musicale siciliana ad influenzarmi particolarmente.
Come dicevo precedentemente, mi sono concentrato a trasferire le emozioni che Palermo, ma anche la Sicilia, mi hanno trasmesso.
Il sound siciliano contiene infinite influenze orientali, che non ritrovo in All Waste Town, ma che magari potrebbero ispirare il mio prossimo album. Ci penserò.

Annalisa Nicastro

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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