Recensioni

Machete Crew – Machete Mixtape Vol. III

Scritto da Annalisa Nicastro

è un passo in avanti in una serie ormai certificata come classica dai fan per la sua energia e varietà musicale, ma che in quanto classica deve saper far fronte ad aspettative sempre più alte. E con un roster simile, non deludere le aspettative non è un obiettivo, bensì un obbligo

Tanti sono rapper, buoni esecutori, pochi hanno una visione più ampia, imprenditoriale se vogliamo. Salmo, da fenomeno marginale, quasi di nicchia, ha negli ultimi anni messo sotto sopra l’hip-hop italiano con i suoi testi duri e dissacranti e con la sua estetica, capace di abbracciare generi che apparivano ben lontani dal suo. Dopo la separazione con Tanta Roba, ha messo su la Machete Empire Records, affiliandovi nomi pesanti come Jack The Smoker, Nitro ed Enigma oltre ad altri, facendo della serie Machete Mixtape un classico attesissimo. L’uscita del terzo volume ha dato modo ai supporters di poter ammirare il nuovo roster Machete al completo; tuttavia, pur essendo di ottima fattura, qualche lacuna – o meglio, pecca – è comunque affiorata.
Ad ogni modo, è meglio partire dalle “buone notizie”. Jack The Smoker (non servono presentazioni) domina tutto l’inizio del tape, partendo da “Hi Haters”, che campiona Noyz Narcos sull’inciso.
“Non Esco Mai” ha lo stesso esito, con Jack che mette a sedere tranquillamente sia Salmo che l’illustre ospite Mondo Marcio, troppo fuori posto, per quanto pulito ed educato liricamente, sul movimentato beat filo-elettronico di Mace. Ma il vero showcase di aggressività e ironia è in “Ce L’Ho”, dove arriva a descriversi con barre tipo “odio tutti, resto un’ora tipo faccia a letto/Smeezy ama solo la droga, tipo che si abbraccia l’etto”. Jack è forse l’unico a mantenere lungo tutto il tape la proverbiale carica adrenalinica della Machete Crew, cosa ancor più sorprendente visto il suo status da veterano e viste le difficoltà dei membri più giovani e più esposti, come Salmo, Enigma e Nitro nel caso di “Cruditè”.
A metà percorso emerge Nitro, indiscutibilmente il membro più talentuoso penna alla mano. La malinconica aggressività di “Phyl The Payne” esalta le sue barre sentite e quasi ringhiate, che hanno fatto di Danger un disco spettacolare. Notevole inoltre come regga il confronto con Fabri Fibra sul pezzo horror club “Doggystyle”, in quello che sembra tanto un passaggio di consegne dal quale dipende tanto, se non tutto, del destino del rap nostrano.
Tristemente Salmo si palesa poco in qualità di producer (bisogna aspettare la dodicesima traccia), privando i fan delle sue ispiratissime creazioni e affidandosi invece a contributi esterni. Denny The Cool e Big Joe riescono a fornire dei tappeti sonori di primo livello, come nel caso di “Figli Dell’Odio” di Rasty Kilo e di “Falsità E Cortesia”, dove finalmente Salmo mostra di cosa è capace liricamente su un beat cupo ma solenne.
Spesso alcune tracce o dischi entrano tanto nel cuore dei fan da farlo anche in quello degli artisti. Nulla di male, certo, ma come spesso succede, la minestra riscaldata non funziona. “Battle Royale”, aldilà dell’estenuante lunghezza (8 minuti e mezzo) del loop old school di Yazee, altro non è se una revisione poco ispirata della fantastica posse cut “King’s Supreme” di due anni fa, e probabilmente più per via degli interpreti che per via del beat. Solo Nitro e Noyz Narcos mostrano sufficiente personalità, aldilà del solito Jack che vince tutto, venendo fuori all’ultimo e con genialate come “Smeezy e los amigos con la droga a silos/in auto io mi pompo i Migos, tu ti pompi i Digos”. Tutti gli altri ospiti, compresi Gemitaiz, Rocco Hunt, Madman e soprendentemente anche Bassi Maestro aggiungono poco o nulla al pezzo, aumentando i rimpianti per una scelta coraggiosa ma poco felice.
Fortunatamente è Salmo, da buon capo, a rimettere in sesto tutto con le due ottime solo track “Venice Beach” e “La Bestia In Me”, suonando più che mai a casa in quest’ultima, breve ma intensissima coi suoi synth dubstep duri e sincopati, perfetti per sfogare l’energia di Salmo.
Pur vittima della sua eccessiva lunghezza (24 tracce) e degli inevitabili filler che ne conseguono, MMIII è comunque un passo in avanti in una serie ormai certificata come classica dai fan per la sua energia e varietà musicale, ma che in quanto classica deve saper far fronte ad aspettative sempre più alte. E con un roster simile, non deludere le aspettative non è un obiettivo, bensì un obbligo.

Patrizio Corda

Machete Crew
Machete Mixtape Vol. III

Tipo: Mixtape
Label: Machete Empire Records
Tracce: 24

Salmo – Venice Beach
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=HPIXxdwBcgw[/youtube]

Salmo – La Bestia In Me (Feat. Belzebass)
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=J9xTwkwtuSw[/youtube]

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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