Recensioni

Ludovico Einaudi – Taranta Project

Scritto da Claudio Donatelli

Melodie che ci parlano di vita, di dolore, amore, gioia. Taranta Project è un emozionante esperimento musicale

Il compositore e musicista Ludovico Einaudi, torinese di nascita, milanese di adozione, soprattutto dopo l’immensa esperienza che ha potuto vivere presso il Conservatorio Verdi, al fianco del Professor Luciano Berio, è oggi un artista di fama mondiale.
Nei tanti anni di carriera si è impegnato tantissimo nel viaggio che gli ha permesso di portare le sue note in ogni luogo del Pianeta, da San Francisco a Bangkok, da NY a Londra, da Toronto  al Mali passando per Tokyo, Pechino, Parigi e così via. Il suo viaggio è stato un reciproco dare – avere, in quanto si è saputo immergere nelle profonde acque, sporcare con la terra, mischiare nelle persone che fanno una città, un luogo. La sua musica per questo risulta disco dopo disco, concerto dopo concerto più ricca ed espressiva.
Nel 2010 e 2011 il suo viaggio fa sosta anche in Puglia, a Melpignano, dove viene chiamato a dirigere l’orchestra del festival de La Notte Della Taranta. Per l’occasione il compositore si fa aiutare da grandi musicisti quali Ballakè Sissoko, Justin Adams, Juldeh Camara e molti altri. Il risultato sarà fenomenale, così alle due edizioni del festival seguiranno una serie di live e la decisione di raccogliere e fermare questa incredibile esperienza in un album. Taranta Project è un emozionante esperimento musicale. L’incredibilità sta nel fatto che sin dalla prima nota del disco si capisce il tocco internazionale di queste musiche, Einaudi cerca di reinterpretare canzoni della tradizione salentina, quelle antiche danze cantate per scacciare i demoni e le disgrazie dalla propria terra. Melodie che ci parlano di vita, di dolore, amore, gioia. La potenza delle sontuose orchestrazioni abbatte le frontiere, la taranta di Einaudi unisce a sè linguaggi che provengono da luoghi lontani, il Nord risuona in ritmi del Sud, il blues del Mali contagia le atmosfere eteree dei ghiacci islandesi, il tutto mediato dalla lingua musicale del Salento. Un album veramente emozionante.

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Claudio Donatelli

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