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L’Isola Magica Haiti

Scritto da Annalisa Nicastro

vuole raccontare la storia vera di Haiti allontanandosi da quella immagine stereotipata con cui è sempre stata conosciuta. E’ un omaggio alla terra che venne devastata nel 2010 dal terremoto e che in tutta la sua storia ha sublimato le sofferenze subite nel corso degli anni con la musica e la danza.

Haiti ovvero L’Isola magica. Queste sono parole provenienti dal passato ma ancora capaci di suscitare molte emozioni. L’Isola Magica Haiti, libro che raccoglie il contributo di autori vari a cura di Emmanuelle Honorin ed edito dalla Ricordi, vuole raccontare la storia vera di Haiti allontanandosi da quella immagine stereotipata con cui è sempre stata conosciuta. E’ un omaggio alla terra che venne devastata nel 2010 dal terremoto e che in tutta la sua storia ha sublimato le sofferenze subite nel corso degli anni con la musica e la danza.
Il 14 agosto 1791 quest’isola a suon di tamburi battenti fu protagonista di una grandissima rivolta che avrebbe portato Haiti nel 1804 a diventare la prima repubblica nera al mondo.
Tutto quello che Haiti ha raggiunto è stato fatto soprattutto grazie al succedersi di svariate colonizzazioni sul suo territorio che hanno portato allo scontro di culture diverse ma anche all’incontro di tradizioni africane, arrivate con la deportazione di schiavi, con le musiche di corte europee, giunte sull’isola nel XVII secolo.
I diversi studi raccolti nel libro mirano a fare una ricerca musicologica a tutto campo: si inizia a parlare del vudù, del suo significato e del suo sistema religioso- culturale e dei suoi rituali ma soprattutto del suo ruolo fondamentale di conservazione dell’identità africana ad Haiti; in un altro articolo si passano poi in rassegna le principali musiche popolari haitiane come il kompa, i mini-jazz, la musica rasin fino ad arrivare alle preziose esperienze vissute in prima persona del Festival Rara che si tiene ogni anno, “un rituale pubblico attraverso il quale i poveri di Haiti ricordano e rievocano in diversi luoghi e modi la loro storia”.
Un posto di rilevanza viene assegnato ad Alan Lomax che registrò dal 1936 al 1937 più di 1.500 brani sul suolo haitiano creando così il più importante archivio della cultura d’inizio secolo e contribuendo a salvare la memoria collettiva delle tradizioni orali.
A questa ricchezza musicale però ancora oggi ad Haiti non corrisponde una vera industria musicale né studi di registrazione, manca l’educazione artistica nelle scuole così come la salvaguardia del patrimonio culturale, insomma ci sarebbe tantissimo da fare e non viene fatto. Ci auguriamo per il bene di tutti noi che qualcosi cambi presto in questa direzione, perchè la conoscenza dell’altro è un fattore fondamentale anche per noi.
Un ringraziamento particolare va a Giovanni De Zorzi che ha curato la traduzione del libro.

L’ isola magica. Haiti
Autori Vari
curato da Honorin E.
Universal Music MGB
Traduttore: De Zorzi G.
Pp 176

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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