Interviste

Lili Rocha: a cuore aperto

Scritto da Annalisa Nicastro

La cantante Lili Rocha nasce in Brasile, a Porto Seguro nello stato di Bahia, i suoi dischi contengono brani in lingua portoghese, spagnola ed italiana e hanno avuto un grande successo in varie parti del mondo.
LILI ROCHA ROCKS!(ottobre 2010) è il quarto album e secondo in inglese, registrato negli Stati Uniti insieme al produttore Matthias Oertle ed in collaborazione con il songwriter americano John Allen Watts.
Intorno ai primi giorni di giugno uscirà in radio il nuovo singolo, che precederà il nuovo album, la cui uscita è prevista per l’autunno 2012. La lavorazione dell’album è ancora in chiusura, per questo motivo ne potremo parlare solo più avanti.
Lili Rocha è una grande artista e ci ha aperto generosamente il suo cuore, durante una recente intervista vis à vis.

AR: In questo album la tua vita sembra essere rappresentata da tre temi ricorrenti: L’amore a distanza, il desiderio di libertà e la speranza e questo è tipicamente brasiliano, la gioia di vivere nonostante tutto, confermi?
LR: Si è vero, è così!

AR: Quindi lui (Matthias Oertle) ha scritto i testi, ma diciamo che l’imput viene dalla tua personalità?
LR: Si, tutto il lavoro che abbiamo fatto! lui prende delle cose di me, c’è qualcosa di me che gli dà l’ispirazione…

AR: Mi ha colpito il romanticismo contenuto nelle tue canzoni, come in Twin Stars e I Light A Candle For Our Love
LR: E’ la vita di noi tutti, non solo la mia vita, tutti noi siamo esseri umani…quando tu scrivi storie vere, la gente si identifica…quando canto sento queste emozioni molto grandi, sapere che gli riesco a dare questa ispirazione, è una gioia molto grande.

AR: Ho letto che la tua famiglia risiede ancora a Bahia, quindi ancora una volta “L’amore a distanza” che ritorna.

LR: Si tutta la mia famiglia sta a Bahia. La mia famiglia è una cosa importantissima per me; il fatto di aver perso mio padre da molto giovane e mia madre che si è risposata, mi ha fatto diventare una ragazza ribelle, non volevo molto la mia famiglia, volevo dire “voglio andare via, voglio fare la mia vita” quello che dice Queen of my Dreams (la sua canzone dedicata alla madre) “voglio partire, non voglio che la gente si preoccupi per me, sono forte abbastanza per fare da sola”; poi quando veramente si soffre, lì dai valore alla famiglia (parla di un momento difficile legato alla fine di un suo tour 2007-08). Dio ti fa passare queste cose per capire cosa vuol dire una famiglia, la gente che ti ama veramente, sinceramente, l’amore vero…solo li tu sai chi è che ti ama…e oggi dico che la mia famiglia è la cosa più importante della mia vita perché senza di loro non riesco. Quando sono in difficoltà chiamo mia sorella, parlo con lei, la stessa cosa faccio con mia madre e sento veramente che ho bisogno di questo amore, non credo che una persona può vivere senza l’amore di una famiglia, è importantissimo.

AR: Sono pienamente daccordo! Solitamente il vero artista soffre molto, anche perché ha una percezione più alta del dolore, però se non soccombe, questa è la molla che gli permette di fare grandi cose, interpretare la musica, l’arte in una maniera che arriva alle persone e il fatto che ti abbiano scelta per interpretare, non solo una musica, ma anche una parte in un film indiano, secondo me non è a caso perché c’è qualcosa anche nella cultura indiana che è molto viscerale.
LR: Loro sono molto umani, sono molto veri, non conoscevo questa parte della gente indiana, ero già andata in India nel passato, ma stando 15 giorni lì ho capito come sono: assomigliano a noi brasiliani, sono molto sinceri, ti testano e se sei veramente vera, allora ti danno una mano, è quello che mi è successo, è stato un piacere molto grande partecipare a questo film, di essere andata lì, ho imparato molto a essere vicina a tutti.
Anche se non ho fatto una grande cosa nel film, il solo fatto di stare li con loro, di vedere come si fa un film, è stata una soddisfazione molto grande e non so come ringraziarli. Quando la gente è sincera con me, quando la gente mi aiuta, io ringrazio molto, dal profondo del mio cuore, perché secondo me la cosa più bella nella vita è quando tu sei vero con le persone, perché la vita è così corta, non abbiamo bisogno di passare la nostra vita fingendo…ho capito che loro mi volevano bene, si preoccupavano per me, si prendevano cura di me, sembrava ci fosse un angelo che mi stava vicino…quando c’è amore in te, c’è anche nel mondo

AR: Però loro ti conoscevano già, come cantante?
LR: Si mi conoscevano già, ma una cosa è un paese dove non parli la lingua loro…io parlo italiano, sai lavoro da 10 anni qui, ho avuto un maestro italiano, invece lì arrivo e la gente mi capisce, senza che parlo…il linguaggio del cuore.

AR: Bellissimo! Avrai notato anche tu questa affinità tra India e Brasile, il fatto che entrambe hanno una grossa fetta di popolazione che è indigente, in forte stato di povertà e c’è questo divario fra ricchi e poveri, però c’è una grande voglia di vivere.
LR: La prima volta che sono andata in India ho sentito questo, ho sofferto, ma molto. Non ero felce perché io ero in un albergo bellissimo, non ho mai visto una ricchezza così, ma quando andavo in strada stavo male.
Ho chiesto quale fosse il motivo di questa mancanza di umanità, di questa povertà, adesso ho capito perché ci sono queste cose ma non si può spiegare, bisogna stare li e capire perché c’è.
Io credo e sono molto fiduciosa in questo, che come da noi in Brasile questo mondo cambia.
Non volevo tornare in India, non mi piaceva, adesso invece l’ho vista molto meglio: ho visto un’altra India, ho visto meno bambini nella strada, non so perché ma era vero…pian pianino cominciano a capire anche loro che lo stato sociale dato dalla divisione in caste non serve.

AR: Invece per quanto riguarda il tuo rapporto con l’Italia, oltre alla passionalità e all’attitudine musicale, in cosa ti senti vicina alle donne italiane, in particolare?
LR:
Alle donne, ho studiato in una scuola italiana, ho avuto delle grandi amiche ma con il tempo ci siamo perse. Trovo che le donne italiane sono molto forti come madri, come padrone di casa penso che siano uniche nel mondo, sono molto forti come mogli, come donne e questa cosa mi piace molto.
Non ho mai sognato di avere una famiglia, bambini, marito, queste cose no, perché ho sempre voluto fare la cantante, ho sempre voluto solo la mia carriera, la voglia di crescere professionalmente e so che questo non è possibile con i figli nel mondo che abbiamo oggi: amo i bambini, voglio tantissimo un bambino ma nella condizione giusta. Penso in un futuro di adottare un bambino, se io amo un bambino non ha bisogno di essere mio, ci sono tanti bambini nel mondo che hanno bisogno di amore, sono sicuramente che posso amare un bambino come se fosse mio figlio, io ho fatto questo con mio nipote…e con tanti bambini che ho trovato in Brasile.
Ho un’ammirazione per tutte le donne in generale che sono madri, che fanno crescere una famiglia, io ho rispetto e ammirazione indipendentemente se è italiana, brasiliana, indiana, credo che tutto il mondo sia uguale.

AR: Bello, mi piace come ragioni, hai sicuramente un cuore grande, sei buona e hai anche grinta.
Grazie per il tuo tempo, è stato un piacere.

LR: Grazie a te!

L’intervista originale, molto lunga, è stata accorciata per rendere l’articolo più scorrevole.
E’ con vero piacere che parleremo ancora di Lili R. e della sua musica, quando uscirà il suo nuovo album, in autunno 2012.

Grazie a Lili Rocha, al suo staff e a Parole&Dintorni

http://lilirocha.com/

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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