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JE SUIS AMELIE è il singolo d’esordio di AMELIE

Scritto da Annalisa Nicastro

Tratto dall’omonimo Ep, un lavoro dai “toni” leggeri, a cui non interessa “urlare” ma piuttosto, raccontare, esce JE SUIS AMELIE, il singolo d’esordio di Amelie.

Tratto dall’omonimo Ep, un lavoro dai “toni” leggeri, a cui non interessa “urlare” ma piuttosto, raccontare, esce JE SUIS AMELIE, il singolo d’esordio di Amelie.

Dolce ed elegante questo lavoro…aspetto che si può cogliere anche negli arrangiamenti dal carattere prevalentemente acustico ma che lasciano spazio anche a suoni elettronici,  con un utilizzo limitato  delle chitarre elettriche.
Sono due le facce di Amelie che spiccano all’interno del disco, una più frizzante e ironica e un’altra più riflessiva e sognante, quasi cantautorale.  Un progetto che si incentra su una voce fresca ed emozionante

Je suis Amelie

Cellophane: brano dalle sonorità jazz/pop dal tono ironico e frizzante. Il termine “Cellophane” viene usato per indicare l’immagine del preservativo dietro al quale si nascondono metaforicamente tutte le barriere, le regole sociali e morali che impediscono di vivere con estrema spontaneità la propria esistenza. L’arrangiamento frizzante ed una interpretazione ironica e leggera a metà tra il sensuale e l’ingenuo giocano quindi con il doppio senso presente nel testo. Dietro una grande ironia si nasconde però il disagio di una intera generazione, abituata a rimanere ingessata in ruoli sociali e professionali estremamente limitanti. I suoni richiamano volutamente un ambiente un po’ retrò essendoci nel testo riferimenti a terminologie del passato (“giorni passati nei videotape” oppure “fotogrammi in bianco e nero” ecc).

Just for you;. Il pezzo, l’unico in inglese, dona un leggero e voluto respiro internazionale. Canzone di grande “phatos” e di grande impatto che si allontana un po’ dal resto dei brani dell’album per avvicinarsi più ad un contesto anglo-americano. Il testo ha una doppia chiave interpretativa: Il “Just for you ”  non è rivolto solamente ad una persona amata, ma può essere interpretato anche come dialogo struggente e visionario tra l’artista stessa e il suo grande Amore, quello per la musica, vista come interlocutrice dalle sembianze quasi “umane”: la musica come unica struggente passione, la musica come qualcosa da cui si dipende inevitabilmente, la musica come una persona che al suo improvviso allontanarsi, lascia una insopportabile nostalgia a tratti rasente la disperazione.

Amelie (all’anagrafe Paola Memeo) a soli 5 anni sente una forte attrazione per la musica e comincia a studiare pianoforte; a 15 anni esplode la passione per il canto. Per anni matura numerosissime esperienze live come front woman in diverse cover band spaziando dal pop rock all’acid jazz, dal blues al soul, esibendosi spesso non solo in locali ma anche in importanti feste aziendali e private tra cui quella della RAI per la trasmissione “Isola dei famosi”. Oltre all’intensa attività live, Amelie lavora anche come turnista in studio: numerose sono anche le collaborazioni che la vedono coinvolta come voce guida in provini di brani inediti destinati ad alcuni “Big” della canzone italiana (Noemi, Cristina D’Avena, jingle mediaset ecc) . Nel 2009 comincia la collaborazione con il produttore artistico Giovanni Rosina. Nel 2010 Amelie partecipa infatti alle selezioni per Sanremo Nuova Generazione con il brano “Viene sera”, e viene indicata su alcuni siti di settore tra i migliori ed incredibilmente esclusi dalla commissione dell’Ariston. Comincia a crearsi sul web molto interesse e aumenta di colpo il seguito di persone che seguono il suo progetto. A ottobre 2010 esce il suo primo EP di brani inediti che la vede coinvolta anche come compositrice e autrice di alcune canzoni, progetto seguito dalla direzione artistica di Giovanni Rosina che ha curato tutti gli arrangiamenti ricreando un mondo e un ambiente originale, moderno, delicato e ironico totalmente rappresentativo della personalità di questa artista.

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About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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