Interviste

HEROES #1: ROMA COME BOMBAY. GRAMMOPHONE

Scritto da Annalisa Nicastro

La scena musicale italiana avrebbe bisogno di una dose massiccia di umiltà e autocritica, dimenticarsi di fantomatici traguardi e riscoprire il pregio del merito.

SOund36 è mediapartner di Heroes: Roma Come Bombay

Heroes ritorna!!!che bello, ci siete mancati. Il prossimo 11 ottobre primo appuntamento della nuova stagione con i Grammophone, che abbiamo intervistato per voi! Leggete e non perdetevi questa bella serata, sempre alle Mura a Roma eh!

Venite da Eboli e suonate atmosfere nordiche, quando e come vi hanno iniziato ad affascinare?
SE per “Nord” consideriamo il nord dell’Europa, Il Nord America e soprattutto il Canada (dove esistono le nostre etichette discografiche preferite), si può tranquillamente dire che sono le uniche atmosfere che conosciamo e che ci accompagnano da sempre.

Qual’è a vostra estetica musicale?
Il concetto di “Estetica” strappato al linguaggio filosofico, spesso rischia a nostro avviso di non rendere giustizia al concetto primordiale di “Musica. Un po’ la risposta a questa domanda si cela, neanche troppo velatamente, nella domanda precedente. Cio’ che teniamo invece a sottolineare, è l’approccio impulsivo, esplosivo e viscerale che ha contraddistinto la scrittura di “Multiverso”. Abbiamo vissuto tanto la nostra sala di preproduzione, decidendo poi di registrare in presa diretta il tutto affidandoci alle orecchie sapienti di Ivan Antonio Rossi (Zen Circus, Bachi da pietra, Virginiana Miller etc).
Dunque ciò che tranquillamente possiamo dichiarare in questo periodo è che la nostra “Estetica musicale” si traduce in “Sincerità musicale.

In autunno verrà pubblicato il vostro album da Subcava Sonora, qualche anticipazione ce la potete dare?
Come detto in precedenza si tratta di un disco total Analogue, o quasi. Registrato al mitico Sam studio di Lari (Pisa) da Ivan Rossi e mixato dallo stesso al 8brr studio di Milano, il tutto poi masterizzato da Giovanni Versari a La Maestà studio. Dieci tracce, dieci storie vere.

Fate parte del progetto Heroes, che cosa ne pensate? Cosa pensate sia necessario alla scena musicale italiana?
Heroes per noi è sinonimo di apertura, collaborazione, avanguardia sociale e culturale. La musica italiana sta implodendo. L’enorme calderone inizia ad avere un cattivo odore, con note pungenti di cattiveria e insana competizione. Le band troppo spesso si odiano reciprocamente e si consumano in guerre che che non hanno al loro epilogo nessun bottino. Oggi in Italia non esiste nessuna torta da spartire, niente che possa giustificare tali comportamenti. La scena musicale italiana avrebbe bisogno di una dose massiccia di umiltà e autocritica, dimenticarsi di fantomatici traguardi e riscoprire il pregio del merito.

Annalisa Nicastro

La vita è una cagna e poi muori. Bene, ora che abbiamo la vostra attenzione ve lo possiamo dire: Heroes rinasce per il terzo anno, l’11 ottobre, a Le Mura. Se non sapete cos’è Heroes ve lo spieghiamo velocemente: avete presente, negli anni ’80, quando i Sonic Youth organizzavano i concerti degli Swans e nel pubblico c’era Lydia Lunch?
Ecco, questo non è mai successo. Ma dovreste venire ad Heroes per vedere cosa sarebbe potuto succedere. Musicisti, artisti, scrittori e fotografi si mescolano e si mischiano per un’intera serata. Perché la musica e l’arte succedono ancora di notte, nei locali, nella vita reale.

Da quest’anno poi Heroes si fa in tre: una band di Roma, una band straniera (out of G.R.A.), un appuntamento con la letteratura.
Sappiate che quest’anno c’è gente che lavora per voi da Roma, Berlino, Perugia, Napoli e Milano (da Milano non è vero, ma ci serviva per apparire meno democristiani)

Siamo felici. Siamo tornati.

Dal vivo
HEROES #1: ROMA COME BOMBAY
11.10.’13
Grammophone

http://www.heroesroma.com/
http://www.radiobombay.it/

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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