Interviste

Galup, Intervista

Scritto da Annalisa Nicastro

Io voglio vederla sorridere questa gente, spero che la mia musica possa avere questo potere!

Galup, cantante classe 1992 originario di Montichiari (BS), ha appena licenziato il suo album d’esordio “Libero” (Strongvilla/Audioglobe). Finita la sua avventura a X Factor nel 2013 inizia a collaborare con il team di Strongvilla, collettivo artistico ed etichetta discografica di Mantova, e lavora con continuità a Libero. Abbiamo fatto una chiacchierata con Galup per approfondire qualche tema.

Che esperienza è stata per te X Factor? Cosa ti ha lasciato?
L’ esperienza televisiva è stata del tutto positiva perché ha permesso a molti ragazzi di scoprire cosa stavo costruendo grazie a Strongvilla, la nostra realtà e la nostra family. Il modo in cui ho sempre lavorato con la musica non è cambiato dopo il programma, ma mi ha dato la grande opportunità di far vedere a moltissima gente ciò che si riesce a fare da soli con le proprie forze. Grazie a chi non si è fermato a vedermi in TV ed è andato oltre, credendo in me, guardando e supportando i nostri video sul web, sono riuscito a prendere ancora più fiducia in me stesso e più consapevolezza, riuscendo a fare di questa grande passione un lavoro.

E’ appena uscito il tuo album d’esordio “Libero”, il titolo già ci dà l’idea delle tematiche che affronti nei testi delle tue canzoni. Secondo te come si possono rompere le catene che un Paese come il nostro ti obbliga ad accettare?
Credo in un’Italia che sa andare avanti grazie alle piccole realtà di provincia, credo che la crescita può partire solo se iniziamo da casa nostra, valorizzando ciò che abbiamo, affezionandoci a ciò che abbiamo. Credo poco nell’Italia delle lamentele, ma credo tanto in chi si rimbocca le maniche e comincia a creare il proprio benessere, inizialmente sfruttando al meglio ciò che già ha. Non dimentichiamoci la capacità di noi italiani di saper sprecare ciò che abbiamo. Saper adattarsi a vivere con le proprie forze per essere autosufficienti è la sfida più grande. Naturalmente essere abituati a ogni tipo di comfort ci legherà sempre a uno stile di vita borghese. La soluzione non la troveremo mai nei politici e siamo troppo affezionati a questo paese meraviglioso per abbandonarlo con esperienze all’estero. Ma non è difficile trovare persone che la pensano nella stessa maniera all’interno di ogni piccola realtà di provincia e così cercare di creare un modo di auto-sostenersi grazie a una serie di scambi e favori reciproci.
Chi sa arrangiarsi riesce sempre a vivere al meglio, anche con poco… Come si capisce, la vita in città non fa per me: quel tipo di realtà è troppo grigia dal mio punto di vista. Io adoro rimboccarmi le maniche, creandomi il lavoro, e la provincia mi fa respirare aria fresca tenendomi lontano dai brutti pensieri. Inoltre ci sono più opportunità.

A livello di Sound ti piacciono le contaminazioni?
Grazie a StrongVilla, etichetta discografica e collettivo di sei persone, ho avuto l’opportunità di stare a contatto con sei identità differenti che mi hanno permesso di imparare come guardare la musica da più punti di vista.
Tutto questo ha contaminato il mio modo di pensare, permettendomi di allargare i miei orizzonti e la mia mente, accettando le diverse realtà presenti nel collettivo che mi hanno dato voglia di non buttare via niente. L’occasione che ho avuto di avere a disposizione più teste, più amici, più collaboratori, produttori e soprattutto professionisti, mi ha fatto pensare che non potevo fare tutto di testa mia. Volevo dare la possibilità a più persone di intervenire all’interno del mio progetto, perché è questa la nostra filosofia di family, una collaborazione unica…
Io sfiderei chiunque ad avere quattro produttori ed avere il coraggio di buttare via produzioni di qualità. La mia intenzione era essere influenzato e contaminato non dalla intera scena italiana, dall’hip hop o dal reggae… non ho cercato uno stile unico dall’altra parte del mondo, ma sono semplicemente stato arricchito musicalmente dal pensiero di più persone all’interno di una casa, StrongVilla, per creare il mio suono, il mio stile.

Quanto il Collettivo Strongvilla ti ha aiutato nel percorso che ti ha portato a “Libero”?
Senza StrongVilla non avrei mai potuto lavorare in tranquillità e come un vero e proprio professionista a un album ufficiale. Grazie a loro ho avuto a disposizione tutta la calma e la pace che desideravo per riuscire a sentire questo disco dentro. Al di là delle produzioni, delle canzoni e dei concerti, questi due anni resteranno per sempre dentro di me: ogni canzone mi ricorda un paese diverso, un palco diverso, amici diversi, risate e cene in compagnia in giro per l’Italia con i miei fratelli e la mia donna.
L’ anno scorso è stato strepitoso per il morale e ora, grazie al disco, mi auguro che sarà anche meglio. Ma senza quella che ora è diventata un’ottima realtà discografica, StrongVilla, che per me è una famiglia, non avrei mai potuto sentirmi così bene, così “Libero”.

Ogni tuo brano ha ospiti importanti, chi sono?
Ho legato molto con EasyOne e Nico Royale, che hanno dato un ottimo contributo al disco. Personalmente stimo e ammiro i loro progetti, per questo ho insistito per averli nell’album. Poi c’è da dire che sono persone stupende, abbiamo condiviso bei momenti, anche se pochi. Da quando frequento lo studio, inoltre, ho collaborato spesso con Shaman (membro di StrongVilla), che infatti è stato coinvolto per due produzioni, “Avevo un Sogno” e “Tutto Ok”, quest’ultima con Nico.
Ho sempre creduto nella forza delle collaborazioni per aver l‘opportunità di stare spesso in giro per l’Italia in cerca di nuova ispirazione e di nuova aria: Kg Man ha dato aria fresca al mio disco e il viaggio in Toscana per le riprese di “Respiri Musica” – prodotta da Dj Ferry, che ringrazio di cuore – ha dato più forza al significato che ha per me quella canzone.
Poi c’è Mr. Rain, amico da anni, oltre ad aver condiviso quasi totalmente con me il tour del 2014, ha scritto e cantato la strofa di “Mondo Migliore” e ha girato anche il video della stessa canzone, prodotta da Dj Ferry: fu una settimana di riprese fantastica!
Per quanto riguarda Milan Lion, reggaeman di Brescia dal cuore rastafari, posso solo dire che non potevo non coinvolgerlo, uno perché è una bella persona, due perché “Erba Del Re” era proprio la sua canzone: non potevo non averlo presente su quella traccia, condividiamo la stessa passione.
Da tutti questi professionisti ho solo potuto imparare, esattamente come ho fatto con tutti i membri della family, in tutto il mio viaggio nella creazione di “Libero”: oltre ad aver prodotto un album, sono cresciuto come persona, a volte anche sbagliando, ma grazie a tutte la bella gente che ho incontrato e che ha creduto in me, sono stato contaminato… insomma, tutti hanno dato un contributo significativo: a partire dalla gente, da StrongVilla, dai fan e soprattutto dagli artisti che hanno diviso con me questo viaggio.

Secondo te che potere ha la musica?
Ha la forza di saper raccontare la realtà, ma può anche farcela dimenticare, può dare gioia o tristezza, ma comunque ogni volta che la ascoltiamo a tutto volume, qualsiasi genere sia, solitamente ci fa evadere un attimo dalla quotidianità. Io voglio vederla sorridere questa gente, spero che la mia musica possa avere questo potere! Con me sta funzionando, mi tiene leggero e mi permette di dare sfogo a ciò che ho dentro. L’ansia perenne che ci circonda può essere sedata solo dalla musica.

Annalisa Nicastro

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=vLnnHQKSRto[/youtube]

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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