Pop Corn

GABRIELLA FERRI SEMPRE

Scritto da Annalisa Nicastro

Ogni volta che ci affezioniamo ad un musicista o al nostro cantante preferito, ci lasciamo coinvolgere dalla sua musica e dalle sue parole. Succede, però, che il nostro cantante preferito ci lascia in maniera inaspettata e prematura, lasciando a chi lo ammira e a chi in qualche modo gli vuole bene (pur non avendolo mai conosciuto di persona) uno strano senso di vuoto e di malinconia. Ed è proprio in questi momenti che vengono in nostro soccorso la musica e le parole di quel cantante.
Il 3 Aprile 2004 muore Gabriella Ferri, una donna che ha segnato la storia della musica e della televisione italiana. Dagli stornelli romani alla canzone napoletana, dalla musicalità spagnola alle sonorità beat e rhythm’n’blues, Gabriella entra prorompente a far parte del mondo dello spettacolo e diventa la matrona degli italiani. Con la sua cadenza romana (originaria di Trastevere) conquista il pubblico che la apprezza non solo come cantante, ma anche come attrice: infatti partecipò ai primi programmi televisivi che portarono lo spettacolo cabarettistico sui televisori di tutta Italia. Un’artista a tutta tondo, che non smetteva mai di dire quello che pensava e che avrebbe tanto desiderato un mondo discografico senza “industria” discografica: un luogo (possiamo dire, solo immaginario) per cui l’artista può sentirsi libero di esprimere se stesso senza che ogni suo prodotto artistico venga per forza quantificato e venduto.
I dischi di Gabriella Ferri vengono venduti ancora oggi e la sua memoria permane senza alcuna fatica anche, e forse soprattutto, nei discorsi di coloro che la ritenevano quasi come una vicina di casa; bastava bussarle alla porta o anche semplicemente incontrarla per strada per ricevere in omaggio un fantastico stornello appena sfornato dalla sua fantasia.
Nell’Aprile del 2009, a 5 anni dalla scomparsa di Gabriella Ferri, la Iacobelli Edizioni propone Gabriella Ferri, Sempre, curato da Pino Strabioli, con un “ricordo” di Renato Zero e una poesia di Alda Merini.
Il volume è la raccolta degli scritti della Ferri messi a disposizione dal marito Seva Sr. e dal figlio Seva Jr. Una trascrizione accurata dei pensieri confusi e affascinanti di Gabriella: donna forte e trascinante sul palcoscenico e insicura e sempre pensosa tra le mura di casa. La cantante romana era anche una profonda amante dell’arte, perciò il libro riporta anche numerosi disegni fatti dalla mano della stessa cantante.
Ed è proprio attraverso queste parole, quelle che gli artisti non dicono direttamente al pubblico, quelle che dicono solo a se stessi, che si può capire (o almeno provare) quale poteva essere l’angoscia o anche la gioia che risiedeva dietro ogni canzone, o anche l’insicurezza e la paura che poteva esserci prima di ogni esibizione di Gabriella Ferri.

Mina Chiarelli (12.07.09)

Pino Strabioli
Gabriella Ferri sempre
Iacobelli Edizioni

Pagine 156, € 25,00

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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