Recensioni

Don Turbolento – Attack

Scritto da Claudio Donatelli

Batteria, Synth, e voci; un limite? No una ricchezza, un fiume di idee che scorre con tanta energia, passione, impeto. La miscela è ovviamente tutta da ballare a bordo palco o in casa (ma attenzione ai cristalli)

Batteria, Synth, e voci; un limite? No una ricchezza, un fiume di idee che scorre con tanta energia, passione, impeto. La miscela è ovviamente tutta da ballare a bordo palco o in casa (ma attenzione ai cristalli…).
La band arriva dal nord Italia, si chiama Don Turbolento e ne fanno parte Dario Bertolotti (batteria, voce) e Giovanni Battagliola (synth, cori). Nel 2008 compiono l’esordio discografico con il disco omonimo che segna un grande successo di pubblico e critica. Infatti riceveranno il premio come miglior disco indierock 2009 al MEI di Faenza.
Amore per il funk elettronico e la wave anni ’80, con un’attitudine power rock, ricco di melodie pop. I Don Turbolento hanno costruito parte del loro sound nelle tante esibizioni live da protagonisti assoluti o come partner per band più affermate, vedi Offlaga Disco Pax. Nel 2011 il duo è tornato in studio, a Brescia, per registrare le 10 tracce che oggi troviamo nel secondo e nuovo disco Attack.
Il taglio artistico che il duo ha scelto per questo nuovo episodio discografico è più orientato verso il rock indipendente attuale, ovviamente denso di suoni sintetici, ma ricco di quella calda umanità che solo uno spirito rock può regalare.
Il disco si apre con What I CAN, forse un omaggio al fantastico mondo dei Can? Forse si, visto che i Don Turbolento hanno collaborato in qualche concerto proprio con Damo Suzuki, storico cantante della band sperimentale tedesca.
Segue la traccia manifesto del disco Attack!, veloce punk elettronico, molto orecchiabile e divertente. Un vero attacco di adrenalina, anche per gli ascoltatori più pacati. Ancora uno spunto dal minimalismo elettronico tedesco per la composizione di Tanzen Dusseldorf, canzone che viene arricchita da una sensibilità pop che la rende appetibile e moderna.
Il disco si compone di molte canzoni dal ritmo scatenato, con il synth a lanciare le danze, tracce che si prestano molto al contesto live. Sms In A Bottle ha un suono granitico e potente, cosa che alla band riesce molto naturalmente, il cantato è efficace e urlato al punto giusto.
Molto bella è Desert Line, l’episodio che vede la partecipazione della voce degli Offlaga Disco Pax, poetica e riflessiva, le onde si dilatano, un loop magnetico.
Disco di sicuro successo di pubblico che non si tira indietro di fronte a scelte coraggiose.

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Claudio Donatelli

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