Recensioni

The Hacienda – EP

Scritto da Claudio Donatelli

sono autori di un complesso e maturo pop che non si accontenta di scrivere dolci melodie, ma spinge l’ascoltatore in sali e scendi emotivi

Nei primissimi anni ’80 la città di Manchester era in forte fermento musicale, molte erano le nuove band che alimentavano il nuovo pop britannico, tra questi ricordiamo i New Order, la mitica etichetta indipendente Factory Records e un locale The Hacienda nel quale le nuove sonorità trovavano spazio per diffondersi.
Purtroppo oggi non c’è più per i noti motivi che tutti noi sappiamo, la parola crisi economica è ormai la copertura per una nuova onda di oscurantismo culturale. Anyway, The Hacienda è anche il nome che la band di cui stiamo per raccontare ha scelto alcuni anni fa. Gli stessi ragazzi, per ribellarsi a questo intorpidimento e pessimismo, da Firenze decidono di partire, con strumenti e bagagli, per la città delle opportunità musicali, Londra. Certamente non partono sprovvisti, alle spalle hanno già anni di live, esibizioni in concerti importanti come le aperture per Beady Eye, Kasabian, publicazioni (un EP e due CD). Il tempo di trovarsi da vivere, lavorare duro con le prove ed ecco già materiale nuovo pronto da portare in sala di registrazione presso il mitico Fish Factory Studio (Pulp, James). Nei prossimi giorni sarà possibile acquistare il loro nuovo EP pubblicato per Black Candy Records e si preannunciano già ottime critiche.
La pubblicazione presenta molti ottimi spunti, a partire dall’apertura con Indian Love in pieno stile psycho pop, piena di energia positiva e colori proprio come in un film romantico indiano. The Hacienda sono autori di un complesso e maturo pop che non si accontenta di scrivere dolci melodie, ma spinge l’ascoltatore in sali e scendi emotivi, tra cupi locali e flash da jet set. La chitarra spesso è protagonista di scorribande strumentali, mentre le tastiere velenose giocano a stuzzicare le melodie del cantato.
E’ un caso? Non è un caso? La copertina dell’EP è stata realizzata da Ian Skelly dei The Coral, loro nuovo amico, e questo può essere un piccolo indizio per individuare su quale dimensione The Hacienda stanno fluttuando. Un ottimo lavoro che vale assolutamente la pena acquistare e collezionare, cinque tracce che soddisferanno il vostro grande appetito di buona musica!

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Claudio Donatelli

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