Recensioni

Stephen Malkmus And The Jicks – Mirror Traffic

Scritto da Claudio Donatelli

Il disco è molto piacevole e lascia quel filo di dolce dipendenza al ripetuto ascolto. Stephen in Mirror Traffic asciuga i pezzi dalle più complesse costruzioni dei precedenti dischi

La carriera solista di Stephen Malkmus inizia nel 2001, subito dopo aver messo il punto e virgola alla luminosa e seminale storia dei Pavement.
Cantante dal timbro personale, chitarrista eccellente, autore costante e meticoloso. SM è questo e moltissimo altro, soprattutto è una persona che ama la musica e la esegue con grandissima passione, con quell’apparente distacco che cerca di nascondere il rapporto vitale che ha con essa.
Dal 2001 si è messo in proprio legando il suo nome a quello dei Jicks formando così un classico quartetto rock. Chi conosce i Pavement, sa bene di che cosa si sta scrivendo, sa dell’inclinazione pop/freak di Malkmus, del suo marcato stile californiano, indolente con ispirazione.
Bene, in questi dieci anni Malkmus ha saputo esprimere al massimo tutte le sue qualità artistiche, collezionando quattro album, tantissimi live e collaborazioni musicali varie.
Il quinto e nuovo disco si chiama Mirror Traffic, contiene ben 15 canzoni ed esce per la fedelissima Matador records.
Pronti e via, Tigers apre il cd e soffia via la polvere dalla testa di noi poveri, ciechi, adulatori del rock pop più disincantato. Così come anche nel singolo Senator, SM suona forte la chitarra e canta melodicamente perfetto, rock di fine lavoratura, diretto e divertente. Di ballate in questo disco ce ne sono a volontà e tra le più belle possiamo citare Brain Gallop, dal ritmo spezzato, con lievi accelerazioni di ritmo, e tanto spazio alla chitarra solista per infiammare gli animi.
Continuando nell’ascolto si incappa in un gioiellino easy listening dal nome Stick Figures In Love, dove il buon SM ci fa ascoltare come suonerebbero i REM con lui alla guida.
Il disco è molto piacevole e lascia quel filo di dolce dipendenza al ripetuto ascolto. Stephen in Mirror Traffic asciuga i pezzi dalle più complesse costruzioni dei precedenti dischi. Le canzoni risultano tutte più immediate con grande risalto per la melodia vocale.

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Claudio Donatelli

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