Interviste

Run River North, Intervista

Scritto da Annalisa Nicastro

Abbiamo fatto una bella chiacchierata con Alex dei Run River North sul nuovo album“Drinking From A Salt Pond”, così diverso rispetto agli altri. Ma anche sul nuovo corso della band e su alcuni aneddoti. Eccola per voi!

Alex come definiresti “Drinking From A Salt Pond”?
E’ un lavoro più collettivo, in cui tutte le nostre personalità si sono connesse insieme. E’ nato dopo una lunga riflessione su noi stessi bloccati in acque stagnanti e rapporti logorati, alla ricerca di un frutto della redenzione e la speranza di fare musica insieme.

Con questo vostro secondo album avete lavorato molto per ridefinire il vostro suono, i vostri obiettivi e le vostre relazioni…
Sia come individui che come unità volevamo fare meglio e non stare fermi in una situazione comoda. Volevamo essere certi che una volta tornati a fare il tour, i nostri fan avrebbero avuto con il nuovo album un’esperienza unica e nuova e che avessero apprezzato il viaggio. Accanto a questo c’era il desiderio di raggiungere nuove persone.

Perchè avete deciso di lasciarvi alle spalle il vostro suono Folk delle origini e creare un disco Rock potente e ambizioso come questo?
Grazie! E’ cominciato tutto da quando ho lasciato da parte la mia chitarra acustica per un momento e ho tirato fuori quella elettrica. Questo passaggio ha fatto pensare diversamente tutti i membri della band nei confronti del nostro sound e abbiamo subito sentito tutti che questo cambiamento era in linea con quello che stava succedendo all’interno della band.

Ora come componete le canzoni?
Leggere i giornali, ascoltare e guardare altri artisti in tutte le Arti, mantenere vecchi rapporti e farne di nuovi, dopo che hai assorbito tutti questi stimoli, ti chiudi in una stanza e provi a mettere tutto insieme.

Avete sempre detto di voler suonare su più palchi possibili. E’ quello che sta succedendo ora?
Assolutamente si. Abbiamo suonato  ad Osaka and Tokyo in Giappone e anche a Incheon in Corea del Sud dove ci sono i più grandi festival. Questo ci motiva ad andare avanti a far crescere le nostre canzoni e il nostro sound per riempire quegli spazi enormi.

La vostra band è andata molte volte sulla TV americana, avete fatto concerti tutti sold out  in molti posti storici. Avete un aneddoto da raccontarci?
In Corea facevamo dei concerti in tutta Seoul e nel frattempo promozione in radio. Noi siamo tutti Coreani americani ma il nostro coreano era molto elementare, a parte per la nostra violinista Jennifer. Ovunque andavamo riusciva a comunicare in modo genuino e perfetto e ci connetteva sempre nel migliore dei modi con l’audience coreana. Anche sul palco è sempre stata la favorita dal pubblico. In Corea, Jennifer Rim, è la vera leader e la faccia dei Run River North! :)

English Version:
How would you define your “Drinking From A Salt Pond”?
It felt more like a collective, cohesive voice. It was a long look at ourselves in a stagnant pool of disappointment and frayed relationships, yet still finding some redeeming fruit and hope from creating music together.

With your second album you worked to redefine your sound, goals, and relationships, isn’t it? 
As individuals and as a unit, we wanted to get better and not be comfortable. We wanted to make sure that when we went back on the road to tour, that our first album fans would have a new experience and appreciate the journey, all while still looking to reach new people.

Why you decised to leave behind your Folk roots to craft a stunning and ambitious rock album like this one?
Thank you! I think it started with me putting down the acoustic guitar for a moment and trying out electric. That distinction started everyone else to think differently with their own instruments and we all felt that the new direction was in line with what was going on within the band.

How you create now your songs?
Write in journals, listen to and read and watch other artists in other forms, maintain relationships, form new ones, foster community and then after you’ve soaked it all in, get into a room and try to make sense of it all.

You always said you wanted to play on the biggest stages possible, are you thinking right now in this way?
Absolutely. We got to play in Osaka and Tokyo, Japan along with Incheon, South Korea – those were big festival stages and it motivated us to keep growing our songs and sounds to fill those big spaces.

Your band made many appearances on national television, sold-out shows at historic venues. Can you tell us some anecdote you remember pleasantly?
In Korea, leading up the festival show, we performed smaller events around Seoul and did radio promotions. We’re all Korean American but our Korean speaking skills are elementary – except for Jennifer (our violinist). Everywhere we went, she was able to speak with genuine gratitude and connected well with the Korean audience. Even on stage, she definitely was the crowd favorite. In Korea, Jennifer Rim is the leader and face of Run River North! :)

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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