Interviste

James Senese, Intervista

Riscontriamo la medesima voglia di far capire al popolo in generale dove bisogna andare, qual è la vera libertà, perché oggi ci sentiamo condizionati da un sistema che si fa i fatti suoi

Prosegue spedito come un treno il tour di James Senese per presentare dal vivo il nuovo disco James Is Back. Con lui sul palco ci sarà il nuovo nucleo dei Napoli Centrale: Rino Calabritto (basso), Fredy Malfi (batteria) e Lorenzo Campese (tastiere). Abbiamo avuto il privilegio di scambiare due parole con questo mito partenopeo il giorno 1 agosto in coincidenza con il suo concerto a Torricella Sicura (TE), organizzato dal comitato Abruzzo Dal Vivo.

Parliamo di James Is Back, James è tornato, tuo ventunesimo album e il decimo in studio da solista: quali differenze o affinità riscontriamo rispetto ai tuoi lavori precedenti?
Riscontriamo la medesima voglia di far capire al popolo in generale dove bisogna andare, qual è la vera libertà, perché oggi ci sentiamo condizionati da un sistema che si fa i fatti suoi. Dunque il messaggio universale che lancio prepotentemente con questo nuovo disco è che tutti dovremmo agire facendo ricorso maggiormente ai sentimenti, ognuno chiedendo le giuste risposte al proprio cuore.

Qual è il segreto per un successo così duraturo?
La mia onestà è il mio segreto. Negli anni non mi sono mai fatto condizionare dal sistema di cui ti parlavo in precedenza. E’ stato così dai tempi della mia prima band di successo, gli Showmen, ancor prima dei Napoli Centrale. Questa è la mia fortuna: essere sempre me stesso, nella vita e nella musica. Sono uno a cui piace cercare e non mi arrenderò mai. Cerco qualcosa, non so cosa, ma so che la troverò.

Come è nata la passione per uno strumento particolare come il sassofono?
E’ stato un fatto naturale. La prima volta che ho sentito il suono del sassofono me ne sono innamorato, senza sapere nemmeno cosa fosse. E’ stata una passione che mi è nata da dentro, ha toccato probabilmente le mie radici.

Cosa si sente di dire a un giovane che vuole avvicinarsi al suo mestiere? E’ ancora così importante la gavetta?
E’ importantissima, ma non tanto la gavetta quanto la direzione verso un certo tipo di musica che solo i genitori posso dare ai figli. Se non si guarda il passato con occhio attento, non c’è futuro in questo ambito. Bisogna tornare indietro per poi andare avanti.

Quindi secondo te in che direzione sta andando la musica italiana?
Non sopporto tanto questi nuovi generi emergenti come la trap. E’ un’illusione basata sul tutto e subito. Per me è una realtà che prima o poi passerà, destinata a sparire senza lasciare traccia.

Ti chiedo un ricordo personale del mai troppo compianto Pino Daniele
Non ci sono ricordi. Eravamo come fratelli e nemmeno la morte può spezzare un legame forte come quello che ci legava in maniera indissolubile.

Intervista e Foto di Giovanni Panebianco



James Senese
Abruzzo Dal Vivo

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Giovanni Panebianco

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