Gli anni settanta non moriranno mai, e ce ne sono di gruppi “famosi” che ne han fatto un must da seguire, dai Black Keys (la “Lonely Boy” che è diventata un singolone figlio pieno del 1976) al sempiterno Jon Spencer.
Gli Areph seguono una scia più prog, anche classico in molti punti, e quindi non parliamo di King Crimson o Gentle Giant, ma dei Genesis post Peter Gabriel andando negli anni ’80 con gli Asia. Voce pulita, strumentalmente perfetti, le quattro tracce di “Turn” scaldano le orecchie e i cuori, anche se è inevitabile riflettere sull’attualità di un progetto del genere, forse proprio perché più prog e meno blues, giunto fuori tempo massimo.
“Choice is mine” sembra abbia il compianto Jon Lord alle tastiere, è profondamente viola in tutto e per tutto. “New direction” potrebbe essere un singolo, lo ritengo il brano più attuale dell’ep, suonato con aggressività rock e da ascoltare assolutamente live. “It’s you” è una ballad che non mi fa esaltare, passo a “Soul Wings” dove un perfetto equilibrio tra canto e musica mi rende il brano il più piacevole dell’intero breve lavoro.
“Turn” degli Areph è un ep di passaggio, ma consiglio maggiore coraggio e ascolti ai musicisti che possano andare oltre il 1982: una possibile fonte di ispirazione che può rendere la loro musica digeribile anche a chi ha meno di 35 anni.
Paolo Labrano
Artista: Areph
Titolo Singolo: Turn
Genere: Alternative Rock
Label: Autoprodotto 2013
Sito: www.areph.com/
Facebook: https://www.facebook.com/ArephBand
Tracklist
1 – Choice is mine
2 – New direction
3 – It’s you
4 – Soul wings