Sulla musica

Anni Difficili – Musica di Franco Casavola

Scritto da Annalisa Nicastro

Capitolo 2.1 (parte 19) I musicisti cinematografici del dopoguerra: i “maggiori”, fra tradizione ed innovazione. Anni Difficili di Luigi Zampa, musica di Franco Casavola

Capitolo 2.1 (parte 19) I musicisti cinematografici del dopoguerra: i “maggiori”, fra tradizione ed innovazione. Anni Difficili di Luigi Zampa, musica di Franco Casavola

Nato a Modugno (Bari) il 13 luglio 1891; morto a Bari il 7 luglio 1955. Compositore e critico musicale, allievo di P. La Rotella al Liceo Musicale di Bari e poi sotto la guida di O. Respighi al conservatorio di Santa Cecilia in Roma, aderisce al movimento futurista, per il quale scrive manifesti, poesie ed alcuni lavori musicali (come La danza dell’elica e il balletto Fantasia meccanica).
Nel 1927 si trasferisce a Parigi: dopo tale data, cambia indirizzo seguendo quello dell’opera post-verista e dopo il 1936 volge il suo interesse alla composizione di musica cinematografica.
Nel 1929 vince un concorso indetto dal Governatorato di Roma e diviene critico musicale di alcuni quotidiani di Roma e Bari, dirigendo la rivista Modernità.
Tra le sue composizioni si ricordano le opere teatrali Don Cesare di Bazari (’21), Il gobbo del Califfo (’29), Salammbô (’48); i balletti Prigionieri (’27), Hop Frog (’27), L’alba di Don Giovanni (’32), Il Cantico dei Cantici (’51), Bolle di sapone (’53); musica per orchestra come Mattino di primavera (’33) e inoltre scrivendo musica da camera, di scena ed alcune liriche.
Si avvicina al cinema nel 1936 per il commento al film La damigella di Bard di M. Mattoli, confezionando altri lavori fino ai primissimi anni ’50: Fuochi d’artificio (’38) di G. Righelli, Terra di nessuno (’38) di M. Baffico, Se non son matti non li vogliamo (’41) di E. Petrelli, Carmela (’42) di F. Calzavara, Anni difficili (’48) di L. Zampa, Contro la legge (’51) di F. Calzavara.

Segue nel prossimo numero a settembre! Tratto dalla Tesi di Gianluca Nicastro La musica nel cinema del dopoguerra italiano

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione

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